venerdì 7 ottobre 2022

MERCATO DEL LAVORO IN CALO DRASTICO

 La crisi morde il lavoro

Calano gli occupati

boom degli inattivi


di FLAVIO BINI

MILANO — La maxi frenata dei posti stabili ad agosto appesantisce ancora la caduta degli occupati. 

Secondo i dati diffusi ieri dall’Istat, dopo il calo di 22 mila unità registrato a luglio, ad agosto il dato è sceso di altre 74 mila per effetto soprattutto del crollo dei dipendenti, scesi di 117 mila unità in un solo mese, la gran parte di questi (95 mila) a tempo indeterminato. Molto più lieve invece la flessione dei lavoratori a termine, scesi di 22 mila unità rispetto al mese precedente. La battuta d’arresto nel mercato del lavoro colpisce poi quasi indifferentemente gli uomini (-42 mila occupati) e le donne (-32 mila).

Spicca dalla lettura dei dati dell’istituto di statistica l’aumento del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (chi non ha né cerca un impiego), cresciuti di 91 mila unità rispetto a luglio. Uno spostamento che porta a una riduzione del tasso di disoccupazione, che rappresenta il numero di persone che cercano un impiego sul totale della forza lavoro (occupati più disoccupati), in discesa al 7,8%. In altre parole è cresciuto il numero di persone che ha smesso di cercare lavoro, facendo così calare il tasso. È solo quindi in apparenza una buona notizia anche il calo del tasso disoccupazione giovanile, sceso al 21,2%, ai minimi dal 2008. In questo caso il dato è ancora più eloquente: nella fascia tra 15 e 24 anni gli occupati sono rimasti stabili mentre quasi l’intera quota di minor disoccupati, cioè di giovani che prima cercavano lavoro, è finita nell’inattività.

A compensare il forte calo dei lavoratori dipendenti contribuisce invece un forte rialzo dei lavoratori cosiddetti indipendenti, cioè la quota di autonomi, in crescita di 42 mila unità in un solo mese, tornando sopra quota 5 milioni.

Nella sua nota di commento ai dati, l’istituto si sofferma però sul bicchiere mezzo pieno, guardando all’andamento tendenziale, cioè il confronto con l’anno passato. «Rispetto ad agosto 2021, gli occupati sono aumentati di oltre 400 mila unità, in particolare tra i dipendenti a termine che, in un anno, sono cresciuti di quasi 200 mila», ha annotato l’Istat nel suo commento ai dati. «Il tasso di occupazione e quello di disoccupazione, rispetto a luglio 2022, scendono, attestandosi al 60,0% e al 7,8% rispettivamente, mentre il tasso di inattività sale, raggiungendo il 34,8%». Numeri che invece i sindacati leggono con maggiore preoccupazione. «È arrivato il calo dell’occupazione dopo un anno e mezzo di crescita ininterrotta. Dopo il primo segnale di lieve riduzione di luglio, in agosto il calo si fa più consistente», ha commentato il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. «Sono le prime conseguenze avverse del complesso intreccio tra la situazione ucraina ed il caro-energia, che minaccia di abbattersi ancora più pesantemente sulla nostra economia. Le difficoltà del nostro apparato produttivo iniziano a riversarsi sul mercato del lavoro, come la Cisl paventa da settimane», ha aggiunto.

La Repubblica 1 ottobre