Finché avrò vita…
Canterò il tuo soffio
come flauto di canna
che raccoglie più sottile alito di vento
disperso dagli umani in ogni dove
e porga senso
almeno quanto basta
per ridar respiro
finché avrò vita
tergerò quel volto
che dell'umano
ha perso le sembianze
quando all'improvviso
trapassato dal dolore in fuga
vede la sua carne
cancellare il senno
di poterla riconoscere
come sorella e figlia
e tale dimenticanza
sarà peggior prigione
finché avrò vita ascolterò
il grido del creato
anche quando la forza verrà meno
la verità più verde
d'ogni campo di frumento
oggi quaggiù risplende
come nuvola di lucciole
che leggera si muove
nel buio della notte
a dissipare le falsità diurne
finché avrò vita
oserò la poesia
come devota principiante
ora in preziosa compagnia
che gioisce in tal veste nuova
per coglier nell'aria
quel palpito felice
che danza attorno
ad animi umili e pensosi
e non disdegna di volar lontano
sopra le immonde piazze
dove umani ridotti a spazzatura
non speran più
di pulire i loro giorni
finché ho vita
siederò sulla soglia del mistero
e lascerò le stanze
dove si accendono le luci del teatro
per trovare riparo
a fianco della nuda verità
come fossi cresciuta
donna all'ombra sua
per mendicare ancora
entro al vento che soffia
nella stretta via
quanto è rimasto dell'amore
celato ai sensi miei
non ancora svegliati
…
finché avrò vita.
Anna Frediani