Silenzio sulle diseguaglianze
LINDA LAURA SABBADINI
La Repubblica 3/11
Giorgia Meloni è la prima donna Presidente del Consiglio del nostro Paese. Con la sua forza ha rotto un terribile tabù. E si è imposta contro tutti coloro che la sottovalutavano. A lei ora la responsabilità di governare bene. A noi il dovere di dire la nostra, come si fa in un paese democratico.
Sono passati pochi giorni dall’insediamento e dobbiamo riflettere sui segnali che ha voluto inviare. Con le sue azioni e con i suoi silenzi.
Dopo una campagna elettorale in cui ha promesso di dare
risposta agli enormi problemi della gente, dei poveri e della classe
media, così come degli imprenditori e dei lavoratori, alle prese con una
crisi durissima, ci si poteva aspettare una immediata attenzione a
questi temi. E invece no.
Prima azione. Decreto che istituisce il reato di rave. A Modena si tiene un rave di giovani. Non autorizzato.
Interviene la polizia. Il rave si conclude pacificamente.
Senza problemi. Ma allora perché è stato necessario varare un decreto? Attenzione, un decreto si vara in caso di urgenza. Che urgenza c’era? Non solo il 434 bis si presta ad ambiguità e può essere utilizzato per qualsiasi tipo di protesta, comprese occupazioni delle scuole o sit in, o flash mob, in cui siano coinvolte più di 50 persone.
Ma l’entità della pena arriva a 6 anni. Il che significa che si rendono possibili intercettazioni e controlli sulle chat, a fini di prevenzione, anche su ragazzini, su qualunque cittadino. Era proprio necessario?
Seconda azione. Riammissione del personale sanitario no-vax prima dei tempi stabiliti. Perché questa legittimazione dei No-Vax? Perché inserirli proprio nel momento più critico in cui la pandemia può crescere, mettendo a repentaglio la sicurezza sanitaria dei cittadini più fragili, che di tutto hanno bisogno, fuorché di medici che più facilmente possono prendersi
Prima azione. Decreto che istituisce il reato di rave. A Modena si tiene un rave di giovani. Non autorizzato.
Interviene la polizia. Il rave si conclude pacificamente.
Senza problemi. Ma allora perché è stato necessario varare un decreto? Attenzione, un decreto si vara in caso di urgenza. Che urgenza c’era? Non solo il 434 bis si presta ad ambiguità e può essere utilizzato per qualsiasi tipo di protesta, comprese occupazioni delle scuole o sit in, o flash mob, in cui siano coinvolte più di 50 persone.
Ma l’entità della pena arriva a 6 anni. Il che significa che si rendono possibili intercettazioni e controlli sulle chat, a fini di prevenzione, anche su ragazzini, su qualunque cittadino. Era proprio necessario?
Seconda azione. Riammissione del personale sanitario no-vax prima dei tempi stabiliti. Perché questa legittimazione dei No-Vax? Perché inserirli proprio nel momento più critico in cui la pandemia può crescere, mettendo a repentaglio la sicurezza sanitaria dei cittadini più fragili, che di tutto hanno bisogno, fuorché di medici che più facilmente possono prendersi
il Covid ?
E perché continuare con questo leit motiv
non corroborato dai dati che l’Italia ha avuto più morti di Covid di
altri Paesi? È molto rischioso operare in questo modo. Si creano i
presupposti per un aumento deIla disaffezione ai vaccini in generale.
Dalla prima donna presidente del Consiglio di destra poteva esserci un incipit più “elegante”. Il debutto di una Thatcher, della quale non condividevo l’azione, ma che agiva in modo pragmatico e meno ideologico.
L’esordio è stato quello della Giorgia del comizio spagnolo, che rassicura ideologicamente il suo elettorato stretto, ma che così facendo, provoca divisioni e conflitti proprio nel momento in cui il Paese dovrebbe trovare la fiducia nella sua unità e solidarietà, date le difficoltà esistenti.
E poi un grande silenzio sulle diseguaglianze sociali.
Un silenzio che appare strano da parte di una presidente che si definisce underdog e che dovrebbe avere molta attenzione per i milioni di underdog della società italiana.
Dalla prima donna presidente del Consiglio di destra poteva esserci un incipit più “elegante”. Il debutto di una Thatcher, della quale non condividevo l’azione, ma che agiva in modo pragmatico e meno ideologico.
L’esordio è stato quello della Giorgia del comizio spagnolo, che rassicura ideologicamente il suo elettorato stretto, ma che così facendo, provoca divisioni e conflitti proprio nel momento in cui il Paese dovrebbe trovare la fiducia nella sua unità e solidarietà, date le difficoltà esistenti.
E poi un grande silenzio sulle diseguaglianze sociali.
Un silenzio che appare strano da parte di una presidente che si definisce underdog e che dovrebbe avere molta attenzione per i milioni di underdog della società italiana.
I giovani che cercano lavoro all’altezza delle
loro competenze e non lo trovano, le donne costrette a lasciare il
lavoro dopo la nascita dei figli, le persone che abitano in zone
marginali dove il lavoro non esiste da decenni, i bambini che hanno il
primato della povertà. Saranno necessarie misure contro la povertà e
l’impoverimento della classe media, che non potranno limitarsi al caro
energia. Perché la povertà è estesa. 5 milioni 600 mila poveri assoluti.
15 milioni di cittadini a rischio povertà e esclusione sociale. Sono
dati Istat, ripresi dalla Caritas, che ha sottolineato come grave sia la
trasmissione intergenerazionale della povertà. Che succederà? Il
reddito di cittadinanza può essere migliorato, ma non può essere
indebolito, tanto meno eliminato, altrimenti la povertà assoluta
crescerà, soprattutto tra i bambini.
Le diseguaglianze sociali sono aumentate troppo. Il Paese ha bisogno che diritti sociali e civili siano ampliati. È questa la priorità che il governo dovrebbe darsi.
Le diseguaglianze sociali sono aumentate troppo. Il Paese ha bisogno che diritti sociali e civili siano ampliati. È questa la priorità che il governo dovrebbe darsi.