martedì 8 novembre 2022

LA COMUNICAZIONE MONCA

 In questi giorni, da persona attenta a ciò che si scrive, e che conosce da almeno 55 anni don Franco non posso non notare, con un certo disappunto, che certi giornali, quando parlano di don Barbero mettono in risalto un aspetto solo “Il prete che sposa i gay”. Come se il suo impegno fosse stato tutto lì. È bene che questo venga detto, ribadito, ricordato. 

Lo fa da 52 anni e allora era una cosa non così consueta (né lo è oggi!). Però il don Barbero reale, il suo antimilitarismo, le sue fondamentali ricerche di cristologia (cioè il Gesù ebreo che non è Dio), la lotta per il ministero delle donne, la questione sacramentaria eucaristica e battesimale, l'assiduo lavoro di ascolto delle persone… i suoi processi per la partecipazione alle lotte operaie… tutto questo quasi non esiste, non viene ricordato.

Sarà che sono un amico ora molto lontano da Pinerolo, ma mi preme che un teologo come Barbero non venga riconosciuto solo come il prete dei gay: il che già non è poco in questi ultimi 50 anni.

Barbero, il don, sa bene chi sono…


B. R. Battista