mercoledì 30 novembre 2022

UN SALUTO COMMOSSO

 Cari amici e amiche di SeFer,

spero che molti/e abbiamo la volontà di leggere integralmente il commiato della vostra rivista. Poi ogni lettore ha le sue emozioni e riflessioni. Per quanto riguarda me e migliaia di cristiani, non solo cattolici, prevale la convinzione sconfortante che il cristianesimo abbia compiuto tanti passi di riflessione e di sincerità dialogica, ma che non abbia ancora trovato la volontà di rimettersi in discussione come gli studi storici ed esegetici esigono . 

Non c'è il coraggio di trarre le conseguenze dal riconoscimento del Gesù ebreo del giudaismo del suo tempo. Per i cattolici non si traggono le conseguenze e così pure per gran parte dei protestanti. 

Per essi è facile fermarsi alla proclamazione del Gesù ebreo, ma questo non mette in questione la svolta di Nicea e la divinizzazione del profeta ebreo. Questo per me è sempre stato il punto nodale. Le buone maniere del dialogo non bastano più se poi si continua a parlare di Gesù -Dio e della Trinità. 

I cristiani sanno, almeno le istituzioni cristiane, che questi pilastri tengono su tutta la loro religione e, a mio modesto avviso, non considerano quanto il sentirci con voi, fratelli del Gesù ebreo, arricchirebbe la nostra fede. Porto con me questo dolore e vi ringrazio per l'opera che avete svolto con tanto impegno in questi 45 anni.

Per me, la mia fede parte dal Gesù ebreo che mi testimonia l'unico Dio. Oggi molti cristiani hanno detto addio alla cristologia ufficiale, ma le chiese li dichiarano eretici.

Franco Barbero