venerdì 2 dicembre 2022

FEDERAZIONE DONNE EVANGELICHE ITALIANE

 4 DICEMBRE 2022

Le indomite madri (e nonne) a Plaza de Majo Buenos Aires

Son passati 45 anni da quando il 24 marzo 1976 le Forze armate presero il potere in Argentina con un colpo di stato, ma non è finita la lotta coraggiosa delle donne che subirono la perdita di figlie, figli, mariti, familiari oppositori del regime. Si calcola che siano state arrestate, detenute illegalmente, torturate, uccise e fatte sparire non meno di 30.000 persone: desaparecidos, scomparsi nel nulla, in realtà molti/e gettati dagli aerei nel Rio de la Plata.

Da allora ogni giovedì le loro madri si ritrovano nella plaza de Majo di Buenos Aires con un fazzoletto bianco annodato sulla testa, (in origine il pannolino di tela utilizzato per i neonati), camminano attorno alla piramide che si trova al centro, con cartelli di protesta e fotografie: all'inizio chiedevano la restituzione dei/lle loro figli/e scomparsi/e. Tre delle fondatrici dell'Associazione furono arrestate e fatte scomparire a loro volta. Ma fino ad oggi le altre persistono affinché sia almeno riconosciuta, ricostruita e fatta conoscere la storia segreta della sparizione dei loro cari, e siano identificati e puniti i colpevoli.

Insieme alle madres, le avuelas (nonne) e i familiares cercano di ritrovare almeno i/le nipoti, nati in prigione dalle desaparecidas incinte. Gestiti come "bottino di guerra", questi bambini o furono venduti, o tenuti dai militari come propri, o abbandonati come figli di NN e magari adottati in seguito. A loro le nonne desiderano restituire l'affetto della loro vera famiglia e l'identità che è stata loro violentemente negata.


PREGHIERA

O Dio, quando la vita ci

mostra il suo volto d'om-

bra e quando vampiri dal

volto umano violentemente

privano le madri degli affetti

più cari, che le loro grida, ieri

come oggi, non cadano nel

vuoto della nostra indifferen-

za. Che quelle grida giungano

a noi, come alle tue orecchie.

In te l'umanità ferita trova la

forza per non rassegnarsi di

fronte al dolore causato dalle

tante tirannie disseminate

nel mondo.