Il Papa in tv. L’intervista di Natale è ancora su Canale 5. Francesco non ha mai parlato con il Tg1
DOMENICO AGASSO
18 Dicembre 2022
18 Dicembre 2022
La Stampa
Dopo due interviste natalizie consecutive concesse dal Papa a Mediaset, gli addetti ai lavori al di là e al di qua del Tevere si aspettavano che quest’anno il privilegio potesse toccare al Tg1 di Monica Maggioni. Invece Francesco sceglie nuovamente Canale 5 per raggiungere i fedeli nelle proprie case, con una conversazione su «Il Natale che vorrei».
Stasera alle 20,35 andrà in onda il dialogo con Fabio Marchese Ragona,
durante il quale il Pontefice nella sua residenza di Casa Santa Marta
affronta i temi d’attualità: la guerra, il caro energia, i Mondiali in
Qatar, la povertà e la politica.
E poi ci sarà spazio anche per
argomenti più intimi che riguardano la vita di Jorge Mario Bergoglio e
il suo pontificato.Dunque per la terza volta l’ammiraglia Mediaset si
aggiudica l’intervista papale delle feste natalizie (prodotta da
Officina della Comunicazione in collaborazione con Rti), provocando un
certo stupore, malcelato anche nelle Sacre Stanze.
Non si hanno
dubbi ormai che Papa Bergoglio da sempre accetti di rilasciare
un’intervista in autonomia dal Dicastero per la Comunicazione e dalla
Sala stampa della Santa Sede; e dicendo «sì» direttamente agli
intervistatori di cui si fida personalmente. La stima per il vaticanista
di Mediaset l’ha confermata recentemente con un elogio pubblico: «Ho
fatto due filmati con Fabio Marchese Ragona e ho visto in quelle
comunicazioni la capacità di creare cose che hanno avuto un ascolto
grande, perché c’era questa ricerca di andare verso l’altro».
Ma non pochi prelati sostengono che nella decisione di quest’anno possa avere influito anche qualcos’altro: «Nei Sacri Palazzi non è stata dimenticata, né digerita, la “censura” dal notiziario di Rai1 del monito papale contro il riarmo, un mese dopo l’inizio del conflitto in Ucraina».
Ma non pochi prelati sostengono che nella decisione di quest’anno possa avere influito anche qualcos’altro: «Nei Sacri Palazzi non è stata dimenticata, né digerita, la “censura” dal notiziario di Rai1 del monito papale contro il riarmo, un mese dopo l’inizio del conflitto in Ucraina».
Ecco l’episodio: il 24 marzo scorso, durante l’udienza alle
partecipanti all’incontro del Centro femminile italiano, papa Francesco
definì letteralmente «una pazzia» la spesa per le armi, e rincarò la
dose dicendo di essersi «vergognato» quando aveva saputo che alcuni
Stati «si sono compromessi a spendere il 2 per cento del Pil per
l’acquisto di armi» come risposta a ciò che stava accadendo in Ucraina;
il Pontefice lanciò questo duro attacco dopo che la Germania aveva
comunicato l’obiettivo del 2% per la difesa, e anche il governo
italiano, guidato allora da Mario Draghi, appariva allineato in questa
direzione. Da anni Bergoglio sostiene con forza che non si può
continuare a fabbricare e trafficare armamenti togliendo risorse che
potrebbero salvare vite in vari modi, compresa la «cancellazione della
fame nel mondo»; e da giorni ribadiva il bisogno di non puntare su altri
missili e bombe per affrontare l’invasione russa nell’Est Europa.
Il «taglio» optato dal Tg1 è stato criticato anche da Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale.
Un mese dopo Francesco ha avuto un colloquio televisivo con Rai1.
Il «taglio» optato dal Tg1 è stato criticato anche da Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale.
Un mese dopo Francesco ha avuto un colloquio televisivo con Rai1.
Sì, ma
non con il Tg1. Ha risposto alle domande di Lorena Bianchetti,
conduttrice di «A sua immagine», trasmissione molto apprezzata dal Papa,
che la cita spesso agli Angelus. Insomma, con il principale
telegiornale della tv pubblica non è finora scoccata la «scintilla
dell’empatia».