lunedì 26 dicembre 2022

OMOGENITORIALITA':ALCUNE QUESTIONI URGENTI

Tutti figli sotto lo stesso cielo

di PIETRO TURANO

In una lettera al Corriere della Sera intitolata “Siamo figli di un padre e una madre”, la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella parla di famiglia e genitorialità, ignorando (o fingendo di ignorare) che nel nostro paese sono già migliaia le famiglie omogenitoriali, talvolta con figli e figlie ormai più che adolescenti. 

Famiglie composte da genitori che non chiedono il permesso per esistere, ma che proprio a tutela dei figli e delle figlie chiedono di essere riconosciute per quello che già sono. Nella sua lettera la Ministra parla di gestazione per altri, asserendo che in alcuni paesi del mondo sussista un tema di sfruttamento delle donne: anche in questo caso la Ministra forse ignora che i paesi dove può emergere questo rischio sono proprio quelli dove le coppie omosessuali e queer non sono le benvenute, a differenza di quelle eterosessuali (che in Italia continuano a costituire la maggioranza di chi accede a procreazione assistita e gestazione per altri, senza incontrare però ostacoli o strumentalizzazioni politiche). 

La ministra mette anche a confronto la questione economica della gestazione per altri, laddove siano previsti rimborsi per chi porta avanti la gravidanza, con la “tradizione solidaristica italiana” grazie alla quale la sanità pubblica italiana garantisce accesso a tutte le persone, senza differenze. In ultimo la Ministra parla di adozione come luogo dove “il bambino che non ha avuto la possibilità di crescere con i propri genitori può trovare amore e cura”. 

Alla luce delle sue dichiarazioni mi sembra evidente che la Ministra Roccella, nel pieno dei suoi poteri e dei suoi doveri, possa dunque aprire una strada affinché a tutti i cittadini e tutte le cittadine italiane venga garantito gratuitamente e facilmente, nel proprio paese, parità d’accesso agli strumenti per la genitorialità, come l’adozione o tutti quelli che la scienza già offre. La stessa scienza che nel nostro paese già permette a genitori eterosessuali di diventare tali, al di là della biologia. 

La stessa scienza che ci permette di curarci e allungare l’aspettativa di vita. D’altronde ai governi non è richiesto di dare al paese un indirizzo ideologico, ma di riconoscere, amministrare e rappresentare quello che il paese già è. 

La biologia non può essere un argomento di convenienza per piegare in modo strumentale la realtà alla propria ideologia, ma solo uno dei tanti elementi del reale. E la realtà di questo paese prevede già tante famiglie che pretendono di essere tutelate al pari di qualsiasi altra, secondo gli stessi principi, gli stessi diritti, le stesse opportunità.

La Repubblica 21/12/2022