6 DICEMBRE 2022
Essere vecchie (e sole)
Antonia, 86 anni
Mi sono sposata in seconde nozze con un uomo desideroso di affetto, compagnia e sostegno come me. È stato bello, finché io ho potuto essere l'elemento forte della coppia. Quando invece ho avuto ut ictus, e di conseguenza era lui a dovermi assistere, sono stata "convinta" a lasciare la nostra casa e relegata in una Rsa. Mi sento come in una prigione, dorata, certo, ma non è casa mia.
Cominciamo dalle parole. Dico proprio "vecchie", non anziane, senior, e via mitigando. Voglio sfidare tutto il brutto che nasconde questo termine.
Essere vecchie non è come essere vecchi: la vecchiaia al femminile è un po' diversa, e spesso è un po' peggio di quella al maschile. Anzitutto, più spesso significa essere sole: fra le persone ottantenni, solo il 40% delle donne risulta ancora coniugato, mentre l'80% degli uomini ancora lo è. Gli uomini vivono quattro o cinque anni meno delle donne (in media) ma più raramente restano soli nel periodo finale della loro vita. Noi donne viviamo più a lungo, ma in cambio viviamo da sole. Oggi le cosiddette famiglie unipersonali sono 8 milioni e rappresentano un terzo di tutte le famiglie. Metà di questi 8 milioni sono persone di oltre 65 anni.
Essere anziana significa essere caregiver del proprio marito, o compagno, dopo esserlo stata dei propri genitori e magari dei genitori del proprio marito. Ma dopo, quando in prima persona si avrà bisogno di assistenza, affetto e compagnia, ci si ritrova senza nessuno su cui contare.
La riforma per l'assistenza agli anziani non autosufficienti è stata da poco approvata, ma richiede tempi certi di realizzazione e finanziamenti adeguati. Oggi due terzi degli ospiti delle Rsa sono donne. E le alternative alle Rsa, o l'umanizzazione delle Rsa, sono percorsi in larga parte da costruire.
PREGHIERA
Signore dei nostri giorni, non
ti chiediamo di prolungarci
la vita indefinitamente e in
qualsiasi condizione. Più del-
la quantità degli anni, ti pre-
ghiamo di donarci la capaci-
tà di viverli nella luce della
tua grazia, nella solidarietà
con il nostro prossimo, nella
dignità di tue figlie, tuoi figli,
amate e amati. Concedici di
poter esprimere in parole e
atti la nostra riconoscenza
per ciò che Tu hai operato in
noi.
Amen.