Oltre 500 piemontesi in barella nei pronto soccorso
di Sara Strippoli
I pronto soccorso torinesi sono in ginocchio. «Situazione disastrosa», raccontano i medici stremati da turni estenuanti con direttori costretti a correre in ospedale perché le forze non sono sufficienti. Se qualche effetto dei provvedimenti anti-boarding (pazienti in attesa di ricovero) si vedrà, non sarà in tempo per migliorare questo mese di passione. Passata la giornata di apparente calo del primo dell'anno, le condizioni sono in progressivo peggioramento.
Ieri mattina, in tutto il Piemonte, 513 malati erano distesi su una barella in corridoio nell'attesa vana di un ricovero. Settanta in più rispetto al giorno precedente, già classificato come "durissimo". Sono i grandi centri quelli maggiormente penalizzati, Torino in testa, ma anche pronto soccorso più piccoli come quello di Pinerolo hanno vissuto giorni di grande affanno la scorsa settimana. Tutti i grandi ospedali torinesi sono in difficoltà, con punte di 58 pazienti in barella al Mauriziano, ma con cifre non di molto inferiori al Maria Vittoria, Martini, Molinette, Giovanni Bosco: «Senza dubbio la situazione è complessa, ci avviciniamo al picco influenzale con molti operatori a casa – ammette il direttore generale della Città della Salute Giovanni La Valle –. Segnali di miglioramento ci sono, l'Azienda 0 sta cercando di trovare posti che consentono di accelerare le dimissioni dai reparti, ma senza dubbio ci vorrà del tempo prima che i miglioramenti siano evidenti» . Alle Molinette, chiarisce il direttore, l'attesa in boarding al momento non supera le 48 ore. Molto peggio, con punte di cinque- sei giorni, negli altri ospedali, anche se due giorni in barella è in ogni caso un parametro ben lontano dal " Boarding 0" che si vorrebbe ottenere.
Il Covid c'è, ma è di gran lunga meno preoccupante dell'influenza e delle altre patologie che costringono ad andare in pronto soccorso, malattie stagionali e non. In barella perché colpite da Sars-Cov-2 ieri c'erano 24 persone, 489 erano No Covid. In crescita anche gli accessi giornalieri al pronto soccorso: 4.191, con un segno più di 614 rispetto al giorno precedente. Non è saturo al momento l'ospedale infantile Regina Margherita e il virus sinciziale che tanto ha preoccupato nei giorni precedenti al Natale «è al momento contenuto», dice France Fagioli.
«Siamo in attesa delle delibere del Piano straordinario annunciato prima di Natale. La situazione è molto difficile e già fra Natale e Capodanno ci sono state giornate in cui si è lavorato a un ritmo frenetico» , dice Marina Civita, segretaria regionale della Simeu, la Società italiana di emergenza e urgenza. È del 20 dicembre la conferenza stampa del presidente della Regione Alberto Cirio e dell'assessore alla sanità Luigi Icardi che hanno annunciato il Piano straordinario, una ricetta a molte punte: incremento dei letti sia nelle medicine (+10%) sia nelle chirurgie (+ 5%); trasferimento in case di riposo per accelerare le dimissioni; creazione di una task force medica dedicata nei fine settimana, quando i medici di medicina generale non sono in servizio e una cabina di regia per le dimissioni protette. E i ricoveri saranno no-stop: i reparti potranno accogliere anche di notte.
La Repubblica 4/1/2023