25 - DIVERSAMENTE CHIESA - ottobre 2014
EPPURE SOFFIA… LO SPIRITO
Il titolo è mutuato da una canzone di Pierangelo Bertoli nella quale il vento, simbolo di vita, movimento, forza, energia, ma anche di volontà, anima, azione, è qualcosa che nemmeno l’uomo riesce a fermare. Bertoli cantava contro l’inquinamento, contro quella parte del progresso che porta all’autodistruzione, ma soprattutto cantava contro la guerra.
Qui, non di canzoni o di inquinamento o di guerra vi voglio parlare, bensì del ″Sinodo sulla Famiglia″ che si svolge dal 5 al 19 ottobre in Vaticano. L’importante evento, voluto proprio da papa Francesco, sta creando un forte dibattito all’interno della Chiesa Cattolica. Ma, sul Sinodo, soffierà il ″vento″ di Dio, lo Spirito di Dio? Molte e diverse sono le sfide con le quali ci si dovrà confrontare nell’aula sinodale: convivenze; unioni di fatto; separati, divorziati e risposati; figli e coloro che restano soli; ragazze madri; situazioni di irregolarità canonica; accesso ai sacramenti; unioni tra le persone dello stesso sesso; mancata applicazione delle indicazioni dell’Humanae Vitae; sfide educative. Così le elenca l’Instrumentum laboris, a disposizione dei padri sinodali, dedicandovi gran parte delle sue pagine.
Un contributo al Sinodo è venuto da un convegno organizzato a Bologna dalla Rete dei Viandanti, una unione di 25 realtà e riviste, che ha messo in piedi un’assemblea di circa 130 partecipanti. Il convegno si è concluso con una “Sintesi propositiva a partire dalle relazioni e dal dibattito” che a proposito del matrimonio scrive «è difficile pensare a una indissolubilità assoluta; la storicità propria dell’esperienza umana, la quale comporta il continuo mutamento delle persone e delle relazioni, fa sì che, anche le scelte fatte con le migliori intenzioni e con vero senso di responsabilità, possano nel corso del tempo incrinarsi fino a venir meno».
Nella “Sintesi propositiva” si legge: «Se il rapporto con la testimonianza biblica, si risolve solo nella ricerca di leggi probabilmente si entra in un dibattito infinito, come mostra il fatto che le diverse Chiese hanno ricavato prassi e norme diverse proprio dalla stessa Bibbia. […] Già le prime generazioni cristiane hanno dovuto trovare degli equilibri tra la prospettiva evangelica e una norma che, se intesa in senso giuridico, può portare a chiudere la porta della salvezza forse in modo irreparabile. Occorre prendere sul serio il fatto che non è mai la legge che determina l’agire di Dio, bensì il suo amore per l’umanità e il creato».
Già il cardinale Martini suggeriva: «La domanda se i divorziati possano fare la Comunione dovrebbe essere capovolta. Come può la Chiesa arrivare in aiuto con la forza dei sacramenti a chi ha situazioni familiari complesse?».
Indissolubilità del matrimonio, rapporto tra testimonianza biblica e legge e Comunione ai divorziati sono solo tre dei temi che verranno dibattuti al Sinodo. Più in generale e in sintonia con Martini nella ″Sintesi propositiva” si dice che la Chiesa «deve ″saper tradurre″ una dottrina che non è più capace di interpretare la vita, i sentimenti, le speranze e le sofferenze degli uomini e delle donne contemporanei, e nel farlo deve restare certa che la ″sostanza della antica dottrina″ può e deve assumere altri e nuovi rivestimenti, se vuole restare se stessa».
In attesa del Sinodo facciamo sentire le nostre voci di credenti adulti e di comunità mature, perché no, anche parrocchiali che rifiutano la cieca obbedienza a chi lavora per una chiesa chiusa come una fortezza.
LA SECOLARIZZAZIONE
A proposito di necessità di attualizzare la “dottrina″…
Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Fondazione Critica Liberale e dalla Cgil-Nuovi Diritti il numero dei bambini battezzati è passato dai 421.071 del 2010 ai 420.553 del 2011 (nel 1991 erano oltre 515 mila); le prime comunioni sono passate dalle 442.156 del 2010 alle 427.712 del 2011; le cresime sono scese da 446.255 a 445.381; il numero di matrimoni concordatari, è diminuito dai 217.700 del 2010 ai 204.800 del 2011. Nel 2011, per la prima volta, nelle regioni del Nord, si è registrato un sorpasso dei matrimoni civili (51,7% del totale) su quelli concordatari (48,3%).