L’ORA DI RELIGIONI
Religione totalizzante: comprensiva di ciò che la religione porta con sé, etica, estetica, concezione del mondo.
Religione totalitaria: se oltre che totalizzante è anche politica.
È possibile che una religione, o un'ideologia totalizzante, non diventi totalitaria? Non produca totalitarismi?
Il cristianesimo che è stato totalitario almeno quanto l'Islam, oggi non lo è più perché ha permesso alla coscienza di dire io. Lo strappo decisivo avvenne nel 1521 a opera del frate agostiniano Martin Lutero che, dopo che per l'ennesima volta gli era stato intimato dall'imperatore Carlo V di ritrattare, disse: "Non posso e non voglio revocare nulla, perché è pericoloso e ingiusto agire contro la propria coscienza. Che Dio mi aiuti".
Venne poi Cartesio che nel 1637 segnò la svolta del pensiero filosofico europeo col suo cogito ergo sum, ovvero la più grande consapevolezza di me stesso in quanto uomo mi è data dal mio essere pensante. Da qui si aprì la strada all'Illuminismo e al cammino faticoso (e sanguinoso) verso la democrazia, dove l'io penso filosofico divenne un io penso politico e sociale.
La Chiesa cattolica scomunicò Lutero, mise all'Indice Cartesio e gli illuministi, avversò ogni rivendicazione in tema di diritti umani, ma alla fine dovette cedere e finì per rivedere la sua stessa dottrina: la libertà di coscienza, che Gregorio XVI aveva definito un delirio, divenne nel 1965 al Vaticano II parte della dottrina cattolica con il documento Dignitatis humanae.
La Chiesa è stata costretta a convertirsi, avendo perso lo scontro con la modernità, grazie a credenti quali Lutero e Cartesio e ad altri credenti tra cui gli illuministi tedeschi Lessing e Kant. Oggi la religione cristiana, pur mantenendo la sua carica totalizzante per la vita individuale, non cade nel totalitarismo sociopolitico. Potrà avvenire lo stesso per l'Islam? Potrà esso giungere ad accettare lo spirito della democrazia, della diversità, della dimensione plurale dell'esistenza? e che fare per favorire questo processo?
A breve termine si tratta di combattere il terrorismo con tutta la durezza necessaria, ma senza mai associare al terrorismo l'Islam in quanto tale: la distinzione tra terroristi e musulmani è assolutamente decisiva se non si vuole ostacolare l'evoluzione positiva dell'Islam.
A medio termine si tratta di giungere finalmente al riconoscimento ufficiale dello Stato palestinese da parte della comunità mondiale e mettere fine per sempre alla progressiva espansione dei coloni ebrei, facendoli anzi tornare nei territori di provenienza. L'Islam non è mai stato antisemita, gli ebrei hanno vissuto per secoli nei territori islamici. Se oggi molti musulmani stanno diventando nemici degli ebrei è solo per l'umiliazione sistematica cui è sottoposto da anni il popolo palestinese, con la compiacenza degli Usa. L'Europa non può e quindi non deve permettere più il protrarsi di questa ingiustizia. A lungo termine deve entrare in gioco il discorso economico ed educativo, ovvero la possibilità di avere un lavoro e la scuola. Limitandoci alla scuola, il suo compito è offrire strumenti per la comprensione del mondo ed è evidente che senza mettere in gioco la religione il mondo oggi non lo si capisce.
In questa prospettiva l'Italia non può permettersi di sprecare un'occasione così importante come l'ora di religione, al momento ben lungi dall'essere all'altezza della situazione.
Occorre trasformare l'ora attuale da insegnamento della religione cattolica in un'ora in cui siano presentate tutte le religioni, ovviamente in proporzione all'importanza di esse per l'Italia, e quindi con particolare attenzione ai monoteismi, ma senza trascurare le religioni orientali.
Quest'ora di religioni, in cui non si tratta di credere ma di conoscere, deve essere obbligatoria e avere la medesima dignità curricolare delle altre. La condizione è ovviamente togliere alla Chiesa cattolica ogni potere in merito a programmi e scelta degli insegnanti, costruendo un'ora del tutto laica, rispettosa in egual modo delle diverse religioni dalla quale nessun cittadino debba temere condizionamenti a priori alla coscienza, per lo meno non diversamente da quanto li tema nell'ora di letteratura o di filosofia.
Anche così i nostri ragazzi impareranno fin da piccoli a conoscere i lati positivi delle religioni altrui e a non averne paura.
(Riduzione da “Un nuovo spettro si aggira per l'Europa” di Vito Mancuso, teologo - Repubblica 22 gennaio).
(continua)
