venerdì 24 febbraio 2023

Cicatrici mondiali: il nostro colonialismo

 

La Danimarca ha rinunciato allo status di colonia per la Groenlandia nel 1953, ma il suo dominio è continuato in forme brutali la cui evocazione è tuttora dolorosa. Nel maggio del 2022, un podcast della radio pubblica ha rivelato che tra il 1966 e la metà degli anni '70 quasi alla metà delle donne groenlandesi in età fertile era stata applicata la spirale, spesso senza il loro consenso e all'insaputa dei genitori (1). Molte delle 4.500 ragazze coinvolte, alcune di soli tredici o quattordici anni, non erano a conoscenza dello scopo contraccettivo di questi dispositivi intrauterini.

Qualche giorno più tardi, il primo ministro danese Mette Frederiksen e il capo del governo groenlandese Múte B. Egede hanno deciso di studiare congiuntamente le relazioni tra le due entità a partire dalla seconda guerra mondiale. «Ci sono dei capitoli della nostra storia comune che devono ancora essere portati alla luce», ha spiegato Frederiksen.

In diversi paesi nordici - Svezia, Norvegia e Finlandia – alcune commissioni per la verità e la riconciliazione stanno lavorando da diversi anni sulle politiche di assimilazione e sulle ingiustizie perpetrate nei confronti del popolo indigeno sami o di altre minoranze nazionali. Nel 2014 una commissione di questo tipo era stata istituita anche in Groenlandia, ma aveva dovuto accontentarsi di vaghe raccomandazioni a causa della mancata partecipazione del governo danese. Le politiche contraccettive sono attualmente oggetto di un'indagine specifica inclusa nel lavoro storico complessivo condotto dai due paesi. I suoi risultati sono attesi per l'1 ottobre del 2024.

Secondo i documenti conservati negli archivi, questo abuso delle misure di pianificazione familiare era motivato dalla paura di un'esplosione demografica. Il tasso di fertilità è sceso dai 7,2 figli per donna del 1964 ai 2,3 del 1974. Il problema è ora di carattere opposto, con la popolazione groenlandese che negli ultimi trent'anni è rimasta stagnante attorno alle 56.000 unità. Il bilancio leggermente positivo delle nascite sui decessi è compensato da un'emigrazione strutturalmente superiore all'immigrazione. Nel 2022 in Danimarca vivevano 16.000 persone nate in Groenlandia.

Già l'8 dicembre del 2020, il primo ministro danese aveva presentato delle scuse scritte a sei groenlandesi che nel 1951, all'età di sei o sette anni, erano stati separati dalle proprie famiglie per studiare a Copenaghen. Questi inuit sono i sopravvissuti di un gruppo di ventidue bambini scelti per un esperimento di isolamento sociale volto a formare l'élite della provincia (2). Molti di loro, tenuti a lungo lontani dalle proprie famiglie e dalla propria lingua madre, hanno sofferto al punto da non poter poi condurre una vita normale. Una cerimonia ufficiale di scuse si è tenuta nel marzo del 2022 presso il Museo nazionale.

 

«La sensazione di essere dominati si trasmette di generazione in generazione», ha testimoniato Vivian Motzfeldt, ministro degli affari esteri. Io l'ho ereditata dai miei genitori, anche se sono nata dopo il periodo coloniale. Naturalmente, dobbiamo rimarginare le ferite e guardare avanti. Ma per voltare pagina bisogna prima scriverla.»

PH. D.

(1) «Spiralkampagnen» (La campagna delle spirali»), DR, 6 maggio 2022, www.dr.dk

(2) Tine Bryld, I den bedste mening, Gyldendal, Copenhagen 2010.

 

Le Monde diplomatique, febbraio 2023