venerdì 10 febbraio 2023

“Genitori gay e etero uguali per la scienza”

La rivolta degli psicologi contro Roccella

 di Viola Giannoli

La Repubblica 9/2

ROMA — Che la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità sia contraria alle adozioni gay non è una novità. Ora però a sconfessare la sua tesi secondo la quale «un bambino ha diritto a una mamma e un papà» arrivano quegli psicologi che lei stessa aveva chiamato a supporto delle sue asserzioni. Sette Ordini professionali regionali, i primi a muoversi, hanno inviato alla ministra una lettera congiunta in cui la invitano a «rivalutare le sue posizioni sulla base di ciò che la ricerca scientifica e l'esperienza clinica affermano ormai da anni».

Riannodiamo il filo. Era il 27 gennaio scorso quando Eugenia Maria Roccella argomentava il suo ultimo "no", in ordine di tempo, alle adozioni omosessuali rispondendo così su La7: «Non c'è facilità ad adottare per tante coppie, io vorrei partire dal migliore interesse del bambino che è quello di avere due figure diverse. Credo che un bambino abbia diritto ad avere una mamma e un papà, tutti gli psicologi lo dicono».

Bene: i presidenti degli Ordini degli psicologi di Lazio, Campania, Sicilia, Marche, Abruzzo, Veneto ed Emilia Romagna, che rappresentano più del 60 per cento degli iscritti, hanno preso carta e penna per smentire quell'assunto: «La letteratura scientifica, ormai consolidata, evidenzia che non vi sono differenze sostanziali fra le famiglie con genitori eterosessuali e quelle con genitori omosessuali rispetto alla crescita dei figli», si legge nella lettera. Gli psicologi concordano quindi nel ritenere che «i genitori dello stesso sesso siano in grado di essere genitori in modo efficace, che i figli di queste coppie abbiano le stesse linee di sviluppo dei figli di coppie eterosessuali». Semmai, ad essere «accertato» è «l'effetto nocivo dell'esposizione al pregiudizio. Laddove i figli di coppie omosessuali sono stigmatizzati, dove è presente un pregiudizio sulle capacità genitoriali, dove vi è l'idea diffusa che questo tipo di configurazione familiare abbia carattere problematico o patologico, i figli soffrono per lo stigma e possono riceverne un danno». E a sostenerlo, scrivono gli Ordini professionali, sono «le più autorevoli istituzioni di psicologi a livello mondiale: l'American academy of child and adolescent psychiatry, l'American psychoanalytic association, l'American psychological association (Apa)». E in Italia anche l'Associazione italiana di psicologia che riunisce i docenti universitari, ricordava già nel 2011 che «ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell'ambiente familiare che i genitori forniscono loro», indipendentemente dal fatto che siano anche dello stesso sesso.

«La famiglia funzionale — ricordano i professionisti della salute mentale e del benessere psicologico — è quella che sa offrire cura, sicurezza, protezione, sostegno, apertura alle diverse dimensioni dell'esistenza umana». Famiglia che «nel 2023» può essere di tanti tipi: «Tradizionale, biologica, adottiva, ricostituita, monogenitoriale e anche omogenitoriale». E «tutte — sottolineano gli psicologi — meritano la stessa attenzione, la stessa cura e le stesse tutele da parte di noi professionisti e da parte dello Stato».

Secondo le Famiglie arcobaleno, l'associazione nazionale dei genitori omosessuali che ha condiviso la lettera congiunta, invece, proprio da parte dello Stato c'è oggi una «campagna d'odio» che viene portata avanti «su presupposti anti-scientifici».