SALUTE E DIGNITA' PER TUTTI
NESSUNO ESCLUSO
Aldo MORRONE*
È notte profonda qui ad Addis e il muezzin canta la sua preghiera e altrettanto fanno i preti copti. Anche i cani sembrano accompagnarli con il loro latrati. Per il resto c'è un profondo silenzio. Oggi è stata una giornata particolare, abbiamo lavorato con Carmen e Lucia alla preparazione del Congresso Internazionale che partirà domani da qui per arrivare nel profondo Sud, a Wolaita Sodo. È un congresso particolare, perché vorremmo diffondere la ricerca scientifica per migliorare la vita delle persone più povere in questo grande Paese, dove una guerra fratricida ha mietuto migliaia di vittime e milioni di sfollati in Tigray. Dobbiamo aiutare a porre fine alla guerra, attraverso la scienza e la solidarietà. Le malattie non si fermano davanti ai confini degli Stati e le guerre le aggravano e le diffondono. Abbiamo incontrato medici e infermieri con salari umilianti, veri eroi che ogni giorno curano con i pochi farmaci a disposizione, centinaia di persone malate. Abbiamo lanciato un appello alle industrie farmaceutiche perché continuino a produrre vecchi farmaci anche se meno efficaci di quelli più recenti che sono troppo costosi e qui non arriveranno mai. Ma se togliamo anche queste vecchie molecole, solo perché ormai hanno un prezzo meno conveniente, in questi Paesi nessuno potrà più essere curato. Questi ultimi due anni di pandemia da Covid-19 hanno stravolto il mondo. Durante questo tempo abbiamo lavorato a lungo con le persone più fragili a Roma (come senzatetto, migranti irregolari, minori stranieri non accompagnati) e in numerosi Paesi in via di sviluppo in Africa e in Medio Oriente. Finalmente, dopo due anni di SARS-CoV-2, nonostante l'invasione delle locuste che ha distrutto tutti i raccolti e la guerra, abbiamo condiviso con i nostri colleghi locali, questo impegno scientifico, assegnando numerose borse di studio a giovani ricercatori, medici, infermieri, ostetriche e biologi perché tutti insieme possano continuare a rimanere qui in Etiopia, con una preparazione sempre migliore, a curare le loro donne, bambini e anziani.
Oggi sui monti Entoto siamo entrati in una scuola secondaria che aveva all'entrata questa scritta "Venite in questo luogo dove indossiamo la conoscenza. Vestiamoci di saggezza". Era l'area della vendita di tessuti e abiti locali. Poi abbiamo visitato il monumento agli operatori sanitari, quali eroi contro il Covid-19. Bertolt Brecht scriveva "Sventurata la terra che ha bisogno di eroi" e io aggiungo, "E che non si assume le sue responsabilità'.
La parola "eroe" piace in tutto il mondo, perché mette a posto le coscienze e il bisogno di mostrare gratitudine, ma non si accompagna a nessun impegno, né reazione per contrastare le cause vere delle malattie, della povertà, delle guerre e della fame. Ecco perché "salute e dignità per tutti, nessuno escluso", è il nostro impegno, per evitare che la salute si trasformi in "merce" e al suo mercato possano accedere solo i più ricchi. Che razza di mondo sarebbe questo?
*Primario all'Ospedale San Gallicano di Roma. Molto impegnato nella cura dei più poveri. In Italia e «a casa loro».
Quale Vita 200