89 - DIVERSAMENTE CHIESA - aprile/maggio 2021
UN LIBRO SPECIALE
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155 preghiere di Franco Barbero
pp. 220, anno 2021, € 16,00
“In genere noto che le persone che coltivano la pratica del silenzio ossigenante, e la vita interiore profonda sono quelle che dal loro silenzio fanno nascere le parole della giustizia e della libertà.” F. B.
Ecco le Preghiere d’ogni giorno di Franco Barbero nascono da questo “silenzio ossigenante” che Franco pratica nel quotidiano, non come fuga dalla realtà ma come spazio privilegiato dell’ascolto di un Dio che ascolta il grido di giustizia e di libertà del creato. Non è un gioco di parole “ascoltare il Dio che ascolta” e che parla, anche nella Bibbia, attraverso la vita delle sue creature. È invece prendere coscienza che il nostro è un Dio che ci accompagna.
Dunque lo spazio della preghiera come luogo per incontrare Dio in una dimensione più umana possibile. Non è creare il vuoto dentro di sé, ma uscire da noi stessi per collocarci in una relazione col Dio che ci ama e ci accoglie nel nostro grido di dolore di umanità in cerca di una strada.
Le Preghiere d’ogni giorno di Franco Barbero esprimono quanto lui stesso afferma nel sottotitolo “Pregare e lottare: una sintesi vitale”, a dire che la preghiera, estrapolata dalla vita vera con tutte le sue contraddizioni, perde significato.
Per Barbero la preghiera non è semplicemente un comunicare con Dio nel proprio intimo più profondo, è questo ma in un rapporto di me con Lui che non può prescindere dalla vita di tutti i miei fratelli e sorelle.
In questo senso lo stupore per l’universo che Franco esprime nelle PREGHIERE, il ringraziamento per il dono della vita in tutte le sue manifestazioni, la profonda vicinanza di cuore e di intelletto alle lotte per la giustizia delle donne e degli uomini sono manifestazioni di una fede vissuta nel concreto di una vita spesa all’ascolto degli ultimi e al loro servizio.
È inutile dire che nelle PREGHIERE non c’è traccia di ritualismo, di formule vuote. In esse manca del tutto la dimensione del Dio magico, se intesa come intervento meccanico di Dio presso di noi, non c’è traccia di un rapporto utilitaristico col Dio che interviene a favorirci nelle nostre “cose” ed è importante sottolineare che, come Gesù stesso ci ha insegnato, Franco prega solo Dio senza intermediari più o meno legittimati dalla chiesa.
Per Franco pregando, ci riconosciamo sorelle e fratelli fragili davanti a Dio, cerchiamo il Suo abbraccio, ci affidiamo a Lui, senza nulla chiedergli se non la forza e la volontà di camminare lungo i Suoi sentieri insieme a tutte le Sue creature, secondo quanto ci dice quella Bibbia che Franco ha studiato con grande dedizione per tutta la vita.
Motivo ulteriore per pregare con le preghiere di Franco è semplicemente che sono belle; ricche di poesia e immagini pacificano l’animo, sono canti alla vita. Grazie Franco per questo dono di parole.
“Oggi di queste parole c'è un infinito bisogno anche per andare oltre il mondo delle chiacchiere, delle banalità, del vuoto. Non è il tempo di tacere o di fingere di non vedere. Nella società come nella chiesa la parola che va diritta ai problemi è oggi molto necessaria per uscire dal pantano dell'immobilismo.” F. B.
“NON BENEDITE LE COPPIE GAY”
L’ex Sant’Uffizio: “L’omosessualità è pratica illecita, non possiamo tollerare il peccato.”
«Non è lecito - afferma la Congregazione per la Dottrina della Fede guidata dal cardinale gesuita Luis Ladaria - impartire una benedizione a relazioni o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso». «La Chiesa non può benedire il peccato».
Prese di posizione
FABRIZIO MARRAZZO, portavoce del Partito Gay per i diritti Lgbt+ «Un passo indietro per i credenti che speravano nel nuovo Papa».
ANDREA RUBERA, portavoce di Cammini di Speranza «Non sono state ascoltate le persone omosessuali credenti. C’è un lavoro di riflessione che dura da anni anche da parte di teologi. Lo si è liquidato così».
VITO MANCUSO, teologo «Questo documento è l'ulteriore testimonianza della ormai evidente ambivalenza del papato attuale… Molto profetico quando parla al mondo, incapace di incidere sul cambiamento quando si occupa della struttura della Chiesa».
ALBERTO MAGGI, 75 anni biblista, cui da anni accorrono centinaia di persone che cercano risposte che la Chiesa non offre «Da Gesù mai una parola contro l’omosessualità. Questa Chiesa mi fa paura, dovrebbe avere le mani sempre tese, andare incontro agli altri e ricordare che per Gesù la verità non è una dottrina da insegnare, ma il bene da fare.
Si benedicono le case, gli animali, gli oggetti, ma due persone che si vogliono bene no. Anche la mia vita di sacerdote non è aperta alla procreazione. Così quella di Gesù che non ha ripetuto l’adagio biblico “crescete e moltiplicatevi”. Ha incitato a essere aperti agli altri e per farlo non serve procreare. Qui si buttano dei pesi sulle spalle della gente, pesi che non si sa nemmeno portare. È molto triste. Io dico agli omosessuali non aspettate che la Chiesa vi riconosca, siate felici prima».
CHIARA SARACENO, giornalista di Espresso e Repubblica «Tramonta l’illusione di una stagione diversa. Qualcuno si era illuso che con l’enciclica Amoris Letitiae si fosse aperta una stagione di maggiore attenzione, da parte della Chiesa Cattolica e del suo magistero, nei confronti dei rapporti di amore e solidarietà che esistono nelle coppie formate da persone di sesso diverso o dello stesso sesso anche se non unite in matrimonio, per scelta o impedimento legale. La pronuncia della Congregazione che ha negato loro la possibilità di ricevere anche solo una benedizione, condannando la prassi in uso in diversi paesi ed anche in alcune chiese italiane, mette fine a questa illusione».
STEPHAN GOERTZ E MAGNUS STRIET, MAINZ/FREIBURG, teologi «Quando, citando Francesco, il Vaticano dice che le persone con tendenze omosessuali dovrebbero “ricevere l’aiuto necessario” per “comprendere e compiere pienamente la volontà di Dio nella loro vita”, ci lascia senza parole. Cosa viene raccomandato qui? Il superamento della tendenza? Astinenza sessuale completa? Il documento è bloccato in una dottrina morale formulata negli anni cinquanta. Lo sviluppo teologico dell’ultimo mezzo secolo è allegramente bypassato. Al diktat vaticano si risponde con la disobbedienza».
Brevemente
Il documento della Congregazione vaticana sembra prima di tutto frutto di ignoranza. Ignora infatti ciò che le scienze umane dimostrano da tempo, che esiste un ventaglio di orientamenti sessuali che non possono essere considerati patologia, disturbo, vizio. Eppure per la Chiesa l’omosessualità è ancora peccato. È troppo chiedere agli psichiatri credenti di compiere un atto di carità, di scrivere al papa per chiarirgli come stanno le cose? Chiarirgli che l’omosessualità non si sceglie, non si cambia, non si cura, né più né meno dell’eterosessualità, va solo riconosciuta e accettata. È troppo chiedere ai nostri pastori, parroci in testa, di prendere posizione, di sottrarsi esplicitamente al diktat vaticano ed esercitare concretamente l’accoglienza?
In ultimo richiamo l’urgenza di approvare la legge Zan - votata alla Camera e ferma in Senato - che introduce l’aggravante omotransfobica nei reati di aggressione, temo che proprio la posizione della chiesa possa frenare tale approvazione.
(continua)