Cutro, “gli scafisti giravano video da tour operator”
“Il fascicolo è sempre a modello 45”. Nell’aula tre del Tribunale di Crotone è l’unica mezza frase che si lascia scappare il pm Pasquale Festa a margine dell’incidente probatorio, iniziato ieri, sul naufragio di Cutro. Il riferimento è all’indagine sui mancati soccorsi, quella più complicata per stabilire se, oltre alla responsabilità degli scafisti, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio scorsi ci siano stati da parte della guardia costiera e della guardia di finanza errori e omissioni senza i quali poteva essere evitata la tragedia costata la vita a 94 migranti.
Non ci sono ancora iscritti nel registro degli indagati. Tuttavia la parola “sempre” del pm lascia intendere che presto non sarà così. Di certo i carabinieri hanno acquisito tutte le relazioni, dal momento in cui Frontex ha segnalato il caicco Summer love a quando i superstiti e i cadaveri sono arrivati a riva. Nel ricostruire la catena di comando, gli investigatori hanno cerchiato in rosso i punti che non tornano e sono quelli in cui le norme previste dagli accordi ministeriali sono state disattese. Entro fine mese i pm potrebbero notificare i primi avvisi di garanzia. Intanto ieri è stato sentito un superstite, un ragazzo iraniano che ha spiegato come gli scafisti giravano brevi video a fini promozionali, stile tour operator, per far capire che si viaggiava in sicurezza. Il teste li ha riconosciuti in aula: “Come fate a stare tranquilli? – gli ha chiesto –. Avete fatto morire donne e bimbi innocenti per guadagnare milioni di euro. Come fa la vostra coscienza a stare tranquilla?”.
Lucio Musolino, Il Fatto Quotidiano, 18 aprile