CANTI, PAROLE, SILENZI
Ci sono infinite varietà di silenzio.
Ogni silenzio dice qualcosa.
Nello stesso tempo, il silenzio è solo silenzio.
Non esiste il silenzio mio o tuo.
Fare silenzio è un a profondissima comunione
(Chandra Livia Candiani)
Un momento di silenzio
Ascolto del canto “Hodù l’Adonai” - Salmo 136
Lettura del Salmo 136
Rilettura di alcuni versetti del Salmo 139
Sei Tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre
e mia madre nel grembo di sua madre e sua madre nel grembo di sua madre e sua madre in sua madre...
una lunga genealogia femminile
nel Tuo sogno infinito…
Ti lodo perché mi hai fatto come un prodigio
Il prodigioso frutto delle mie madri, parte di Te e così mia figlia e così tutte le donne, mie sorelle.
Sono stupende le Tue opere
polvere di stelle,
nate dal Tuo desiderio,
parte di Te, Matrice della vita.
Tu mi conosci fino in fondo
Tu conosci i miei limiti, le mie angosce,
il desiderio d’amare, la sete d’infinito.
Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri:
vedi se percorro una via di menzogna
e guidami sulla via della vita.
"Solamente cantando si decifrava l’enigma; ciò coincide con il fatto che nei primi tempi in Grecia il maestro veniva rappresentato con una lira. Significava forse che il maestro e l’allievo erano musicisti? No, ma che parlavano della memoria, madre di tutte le muse e musa essa stessa. Mnemosine agiva come musica e canto, numero e parola." (Maria Zambrano. Note di un metodo)
Nel contesto attuale, dove domina la tecnologia e il mondo virtuale, spesse volte, sembra che le parole vengano prodotte da un ingranaggio, come fossero oggetti, immessi in un veloce vortice. Oggetti anonimi, tutti uguali, senz’anima, proprio come avviene nel mercato globale. Parole su parole, commenti su commenti. In tutto ciò c’è poco di armonico, molto poco o quasi niente, le parole cadono e si spostano senza alcuna sonorità. E, grazie all’atemporalità del mondo virtuale, le parole seguono il ritmo violento di una mitragliatrice che di sonoro non ha proprio nulla. È significativo invece, che in tutte le culture e religioni, quando l’essere umano si avvicina al Mistero, le parole sono più lente, hanno il gusto della meditazione, della ruminatio, a volte del silenzio o solamente del suono. Se si pronunciano si cantano, perché il canto è lingua sacra, ha un ritmo, un’anima, una memoria. È bello notare che gli scritti classici della letteratura greca, latina o italiana, sono suddivisi in “Canti”. Solamente cantando si decifra l’enigma. In questo mondo dove si spreca cibo, cose, vite umane, cerchiamo di non sprecare le parole perché sono preziose.
(Antonietta Potente)
Lettura del Salmo 133
Ascolto del canto del Salmo 133 - “Hinei ma tov”
Ed ora le nostre PAROLE ed i nostri SILENZI
(PER LA CDB DI PIOSSASCO TIZIANA FIORINI)