Distruggere la psichiatria pubblica
Come curare le malattie mentali? Al di là delle dispute tra scuole segnate in particolare da tentazioni liberticide e dalla messa in discussione dell'approccio psicoanalitico a favore di protocolli dedicati al trattamento dei sintomi, in Francia si sta affermando una logica implacabile. Al settore privato le patologie più redditizie, al settore ospedaliero pubblico, sempre più sprovvisto di mezzi, le altre.
Mentre il discorso ufficiale della scienza sembra essersi posto l'obiettivo di avallare i tagli di bilancio inflitti alla psichiatria pubblica, oggi nel settore si assiste a un notevole peggioramento delle condizioni di lavoro, con conseguente emorragia di personale. Lo psichiatra Daniel Zagury non esita a parlare di un «massacro metodico (9» che sta portando ad affidare l'assistenza psichiatrica redditizia alle strutture private, lasciando a un sistema ospedaliero pubblico moribondo il compito di internare e sorvegliare i malati più gravi o insolventi. Le pratiche descritte dai pazienti ricoverati ricordano il film di Milos Forman Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975): Marius Jauffret, ad esempio, testimonia del suo ricovero coatto a venticinque anni per ubriachezza acuta con l'assurdo pretesto di prevenire una complicazione tardiva di alcolismo cronico; la slammer Treize racconta di essere stata a lungo stordita dagli psicofarmaci, fino a quando una provvidenziale «finestra terapeutica» le ha permesso di scoprire che viveva meglio senza medicine (10). Queste testimonianze confermano la quasi totale scomparsa delle cure relazionali, della disponibilità riguardo alla presa in carico e di quel pensiero istituzionale che permette di lavorare in équipe e di resistere alla china sicuritaria. A destare un'ulteriore preoccupazione è la possibilità che la diagnosi delle psicopatologie più invalidanti - psicosi, disturbo bipolare, autismo- sia affidata in futuro ad algoritmi e che, in virtù del dogma, in psichiatria discutibile, secondo cui un trattamento più rapido significa un trattamento migliore, la società finisca per imbottire di neurolettici i suoi poeti, i suoi saltimbanchi e i suoi adolescenti ribelli.
Emmanuel Venet
Le Monde diplomatique, luglio 2023