martedì 18 luglio 2023

PROTEGGERE TUTTI GLI OBIETTORI

 Proteggere gli obiettori russi, ucraini e bielorussi


10.07.23 - Movimento Nonviolento-Pressenza
I movimenti russi, pacifisti, democratici, per i diritti civili e umani, si rivolgono direttamente all’Unione Europea, Commissione e Parlamento, per chiedere misure immediate e concrete a protezione degli obiettori di coscienza e di tutti coloro che in Russia rifiutano di partecipare alla guerra e chiedono asilo poiché con i nuovi provvedimenti legislativi repressivi, in Russia vengono perseguitati, arrestati, incarcerati.
Con il sostegno di molte organizzazioni internazionali, europee e non solo, tra cui EBCO/BEOC (Ufficio europeo per l’obiezione di coscienza), War Resisters’ International (Internazionale dei Resistenti alla Guerra) e Movimento Nonviolento, è stato redatto il Documento: “Appello alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo sulle misure necessarie per la protezione internazionale degli obiettori di coscienza russi, ucraini e bielorussi, dei disertori e di coloro che si sono arresi o sono stati catturati” che il nostro sito pubblica e diffonde.
DALLA RUSSIA PACIFISTA ARRIVA UNA RICHIESTA URGENTE E CONCRETA ALL’UNIONE EUROPEA:
PROTEZIONE INTERNAZIONALE AGLI OBIETTORI DI COSCIENZA RUSSI, UCRAINI E BIELORUSSI, AI DISERTORI E A COLORO CHE SI SONO ARRESI O SONO STATI CATTURATI NELLA GUERRA DI UCRAINA.
Dal cuore pulsante della Russia pacifista, arriva una richiesta concreta all’Unione Europea, alla Commissione e al Parlamento, per la protezione internazionale degli obiettori di coscienza e di tutti coloro che rifiutano la guerra, non vogliono combattere, e cercano asilo politico.
Le recenti modifiche legali introdotte dalla Federazione Russa hanno minato drasticamente i diritti per il personale militare di obiettare o disertare, costringendolo a partecipare al conflitto armato contro la propria volontà. Nuove leggi sempre più severe hanno creato meccanismi favorevoli al regime russo per perseguitare i propri cittadini che scelgono di opporsi, scappare, disertare o arrendersi nella guerra di invasione dell’Ucraina. 
In Russia sono in atto restrizioni temporanee extragiudiziali all’uscita dal Paese per i soldati di leva, la confisca dei passaporti stranieri ai cittadini chiamati al servizio militare, e per chi non si presenta all’ufficio di registrazione militare scatta il divieto di guidare veicoli, di registrare proprietà o fare transazioni finanziarie. 
Molti giovani russi contrari alla guerra vorrebbero andarsene, ma lasciare la Russia e recarsi in paesi più sicuri è un processo estremamente complicato: le frontiere terrestri con i Paesi dell’UE sono di fatto chiuse e la procedura di visto semplificata è stata abolita.
Il Movimento degli Obiettori di Coscienza russi si rivolge ai governi della UE affinché adottino un approccio comune per fornire protezione internazionale per i cittadini russi che sono minacciati di azioni penali o sono perseguiti per aver esercitato il loro diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, ma anche per tutti coloro che hanno dichiarato il loro rifiuto di partecipare a operazioni di combattimento, di eseguire ordini relativi a operazioni di combattimento in Ucraina, hanno lasciato il luogo di servizio e per questo sono sotto la minaccia di un procedimento penale o sono perseguiti penalmente.
Il documento intitolato “Appello alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo sulle misure necessarie per la protezione internazionale degli obiettori di coscienza russi, ucraini e bielorussi, dei disertori e di coloro che si sono arresi o sono stati catturati” si rivolge direttamente al Parlamento europeo e alla Commissione europea chiedendo loro di creare speciali gruppi di lavoro e di contatto, dove, con la partecipazione delle associazioni umanitarie e per i diritti umani russe contro la guerra, possano sviluppare passi e soluzioni concrete per attuare i punti delineati nel nostro appello.
Insieme alle reti internazionali, EBCO/BEOC (Ufficio europeo Obiezione di coscienza) e War Resisters’ International, hanno sottoscritto il documento molte associazioni russe e di altri paesi, non solo europei. Il Movimento Nonviolento è tra i firmatari, sostiene e diffonde il testo in Italia.
In particolare il Movimento Nonviolento si rivolge direttamente al Governo italiano, alla Presidente del Consiglio, al Ministro degli Esteri, al Parlamento italiano, ai Presidenti di Camera e Senato, affinché le misure richieste dalle organizzazioni internazionali pacifiste siano adottate subito. 
Con un semplice decreto legge in ventiquattr’ore è possibile dare una risposta positiva e salvare vita e libertà a chi si oppone e si sottrae alla follia della guerra.