domenica 30 luglio 2023

Vittorino Merinas: Una presenza significativa

 

Vittorino Merinas (1930-2023), da poco scomparso, ha lasciato profonde tracce in chi l'ha conosciuto ed ha partecipato con lui ad esperienze che ancora oggi hanno modificato la sua vita e il suo pensiero.

Vittorino è stato assistente dei giovani di G S. (Gioventù Studentesca) di Torino, uno dei pochissimi gruppi di G. S. che non aderirono a Comunione e Liberazione, e si è mostrato aperto al nuovo spirito conciliare, facendosi amare da coloro che ancora adesso lo ricordano.

In seguito è stato l'anima di un gruppo di persone che erano alla ricerca di un modo più concreto e non gerarchico di vivere il Cristianesimo. In quel periodo, grazie al Concilio Vaticano II, si riscopriva la Bibbia con l'entusiasmo di chi, dopo essere stato privato per secoli dell'accesso diretto al testo non mediato dalla gerarchia, desiderava confrontare la parola di Dio con la vita vera. Da questo gruppo nacque una Comunità di base prima libera, poi territoriale, che prese il nome di Vandalino dalla via in cui si radunava, e che fu per alcuni anni un punto di riferimento per credenti e non credenti torinesi. Era il tempo in cui in Italia e in Europa nascevano queste comunità, e a Torino fu sostenuta inizialmente dal cardinal Pellegrino.

Vittorino presentava alcuni brani che, attraverso revisioni di vita ispirate alle prime comunità cristiane, ci interpellavano direttamente.

Vittorino impegnava tutto se stesso, e così facevamo in molti: volevamo vivere fino in fondo il messaggio cristiano, che avrebbe creato un mondo più umano e fraterno. Dopo alcuni anni, dal 1973 in poi, forse per eccessiva tensione, per stanchezza o per il cambiamento della realtà in cui vivevamo, la comunità si sciolse. Ognuno andò per la sua strada, ma in molti rimase il ricordo di una persona che ci ha stimolato a non vivere una vita piatta, a mettere in pratica, per quanto possibile e nei vari ambienti da noi frequentati, il progetto di un Cristianesimo coerente con la parola di Gesù. Per questo ancora oggi mi sento in debito con Vittorino.

 

Andreina Cafasso

Tempi di Fraternità, giugno-luglio 2023