Nel mio libro “Una fede da reinventare” che 60 anni fa inviai alla Cittadella, mi fu negata la pubblicazione, (La Claudiana me lo pubblicò in una edizione molto curata) toccavo punti troppo delicati. Qualche volta nel dialogo ecclesiale si eccede dalle due parti come documentai nel mio libro a pagina 98 con estrema chiarezza.
Sant’Antonio da Padova nel 1895 fu punito, per aver usato un linguaggio “rovente” riferendosi a personaggi della chiesa istituzionale: "…Le vedette della chiesa sono tutte cieche, prive della luce della vita e della scienza; cani muti che hanno un ranuncolo diabolico nella bocca e per questo sono incapaci di latrare. Vendono fantasmi… Sono cani senza alcuna vergogna, perché la loro fronte si è mutata in fronte di prostituta… Il prelato servo del peccato, invaso dallo spirito di superbia; leone ruggente e orso affamato, così il principe sul popolo umile…ecc. (da una predica della domenica nona dopo pentecoste)... Nonostante questa punizione Antonio da Padova fu poi fatto santo….
La chiesa ufficiale quando vuole, è estremamente tollerante. Non usò la stessa “misura” con chi espresse un pensiero diverso e violento come nel caso di don Bosco che scrisse: “Il papa è Dio in terra. Gesù ha posto il papa al di sopra dei profeti… del precursore… degli angeli. Gesù ha posto il papa sullo stesso piano di Dio” (Giovanni Bosco, Meditazioni Vol. 1, pgg.89-90).
Non ci risulta che il magistero si sia pronunciato contro questa
“approssimazione teologica”! Quando si dicono certe cose la tolleranza esiste.
Certo, nel caso di don Bosco con le sue farneticanti “verità” portava alla gerarchia una ventata di consensi…. molto utili alla chiesa ufficiale… Parlando con chiarezza teologica è evidente che sul piano storico e sul piano teologico qui don Bosco pronuncia alcune bestemmie una dopo l’altra, ma c’erano interessi economici che facevano comodo sia al Vaticano sia a don Bosco. Sono vicende ben documentate nel libro “Don Bosco e i Valdesi” ( Claudiana Ed) dove non sai se ridere o piangere quando don Bosco entra in temi teologici. I suoi interessi erano di tutt’altro genere e le sue amicizie erano finalizzate a un genere tutto economico per realizzare il suo progetto che tanto bene e tanto male ha fatto a migliaia di giovani.
Franco Barbero, 10/01/2024