sabato 20 aprile 2024

Pastori, non direttori di azienda

         “In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro o un brigante. Il pastore cammina dinnanzi a loro perché conoscono la sua voce, ma essi non capivano che cosa significava l'insegnamento di Gesù. Allora Gesù disse loro di nuovo: “In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me sono ladri e briganti. Se uno entra attraverso di me sarà salvo; io sono venuto perché gli altri abbiano la vita in abbondanza” (Gv 10,1-10).

Mi sembra che qui, Gesù debordi. Se è bella l'affascinante immagine del pastore, ci si può chiedere chi sono i veri pastori? Vengono chiamati pastori tutti coloro che con amore, tenerezza, disinteresse si prendono a cuore le sorti del popolo, dei più deboli ed indifesi. Il "modello" è alto addirittura è Dio. Il pastore buono è chi, in qualche modo, cerca di amare come Dio ama Israele. Gli altri, contro i quali la Bibbia proferisce giudizi severi e scaglia anatemi terribili, sono i cattivi pastori (vedi Ezechiele 34,1-10). In questo caso Gesù che vuole sembrare ed essere l'unica porta per la salvezza, compie un'affermazione contraria alla fede che sa che la porta aperta a tutti, la terra data a tutti, è di Dio, ed è dono di Dio non per una parte soltanto, ma per tutti a partire da chi terrà non ha, pane non mangia, casa non trova. Dio ha preparato pascoli verdeggianti per tutta l'umanità e il suo ovile è tutto il creato. La nostra mentalità esclusivista ci fa dimenticare che Dio è più grande del nostro cuore, le sue vie sono più ampie del nostro sentiero, il dono della terra è per tutti e non per una tribù.

Israele oggi sembra aver dimenticato, approfittando di una frase di Gesù come ebreo, il messaggio centrale: Dio ha preparato pascoli verdeggianti per tutta l'umanità e il suo ovile è tutto il creato. La nostra mentalità proprietaria ed esclusivista ci fa dimenticare che Dio è più grande del nostro cuore, le sue vie sono più ampie del nostro sentiero, la sua terra è tutto il creato. 

Israele oggi avrebbe molto motivo di riflettere sia sui cattivi pastori che sono le guide prepotenti, sia sul fatto che Dio non ha nessun popolo eletto, nessun sentiero e territorio esclusivo. I cattivi pastori si trovano anche nelle chiese.

Non è assolutamente vero, caro Gesù, che tutti quelli che sono venuti prima di te, sono ladri e briganti. Nella nostra chiesa non si può generalizzare, ma la presenza di pastori che la fanno da signori è tutt'altro che assente.

                                                                                                          Franco Barbero