Grazie
La parola che più spesso ripeto nel mio cammino quotidiano è
"grazie".
Non è per abitudine o per una moda. Dico grazie tante volte ogni
giorno e a Dio glielo dico molto spesso col cuore, più che con le labbra:
grazie, Dio della vita e poi grazie alla mia famiglia d'origine a partire da
papà e mamma, esemplari e più poveri che non si può e poi grazie alla mia
famiglia che mi sostenne nei momenti difficili in cui incontravo tante
maledizioni, tanti severi giudizi.
La mia storia dal 1963 con l'ordinazione sacerdotale diventò un
viaggio con saliscendi a più non posso.
Ora non posso narrare la mia storia dal sacerdozio in poi:
richiami, processi, umiliazioni, lettere minatorie e lettere di disprezzo… che
pesi e che schiaffi ho dovuto sopportare, dalle gerarchie specialmente.
Ma c'è il rovescio della medaglia. Ti ringrazio o Dio dell'amore
che mi ha sostenuto nei momenti difficili. Che gioia ricordare le infinite
persone buone che ho incontrato in mille luoghi del quotidiano e nei vari
luoghi dell'esistenza. E come potrò mai dirTi la gioia che ho sempre pensato
come un Tuo dono, dell'incontro con la dolcissima Fiorentina.
E ci vorrebbe un quaderno per scrivere grazie alle comunità
cristiane di base di Pinerolo, Piossasco, Torino, Saluzzo, Racconigi.
La mia vita è stata piena di gioia e lo è ancora. La Tua
presenza, o Dio, mi ha fatto incontrare tanti che camminano secondo il Vangelo.
Da loro ho imparato molte cose.
Tra una cosa e l'altra, tra una persona e l'altra sempre ho
scoperto la Tua presenza e ho acquisito la consapevolezza che Tu davvero ci
accompagni.
Grazie, o Dio che mi hai aiutato a dire di no a certe proposte
che mi portavano in alto e mi impedivano sempre di rimanere un piccolo tra i
piccoli e le piccole.
E grazie in anticipo per il giorno in cui sarò con Te per
sempre. Faremo un cammino eterno dal quale potremo fare qualcosa di buono per
chi rimane sulla terra.
E poi, o Dio, ma quanto ho imparato dalle donne, dagli omosessuali,
dai queer, dai carcerati, dai fratelli e dalle sorelle delle comunità di base
che sono state per me il luogo in cui insieme cercavamo le vie del Vangelo.
Io ti ringrazio perché, o Dio, mi hai creato e modellato per
imparare qualcosa ogni giorno della mia piccola vita. L'ascolto delle persone
più fragili è ciò che mi ha reso quasi palpabile la Tua presenza.
Grazie, grazie!
Franco Barbero, maggio 2024