mercoledì 12 giugno 2024

Grazie 

La parola che più spesso ripeto nel mio cammino quotidiano è "grazie".

Non è per abitudine o per una moda. Dico grazie tante volte ogni giorno e a Dio glielo dico molto spesso col cuore, più che con le labbra: grazie, Dio della vita e poi grazie alla mia famiglia d'origine a partire da papà e mamma, esemplari e più poveri che non si può e poi grazie alla mia famiglia che mi sostenne nei momenti difficili in cui incontravo tante maledizioni, tanti severi giudizi.

La mia storia dal 1963 con l'ordinazione sacerdotale diventò un viaggio con saliscendi a più non posso.

Ora non posso narrare la mia storia dal sacerdozio in poi: richiami, processi, umiliazioni, lettere minatorie e lettere di disprezzo… che pesi e che schiaffi ho dovuto sopportare, dalle gerarchie specialmente.

Ma c'è il rovescio della medaglia. Ti ringrazio o Dio dell'amore che mi ha sostenuto nei momenti difficili. Che gioia ricordare le infinite persone buone che ho incontrato in mille luoghi del quotidiano e nei vari luoghi dell'esistenza. E come potrò mai dirTi la gioia che ho sempre pensato come un Tuo dono, dell'incontro con la dolcissima Fiorentina.

E ci vorrebbe un quaderno per scrivere grazie alle comunità cristiane di base di Pinerolo, Piossasco, Torino, Saluzzo, Racconigi.

La mia vita è stata piena di gioia e lo è ancora. La Tua presenza, o Dio, mi ha fatto incontrare tanti che camminano secondo il Vangelo. Da loro ho imparato molte cose.

Tra una cosa e l'altra, tra una persona e l'altra sempre ho scoperto la Tua presenza e ho acquisito la consapevolezza che Tu davvero ci accompagni.

Grazie, o Dio che mi hai aiutato a dire di no a certe proposte che mi portavano in alto e mi impedivano sempre di rimanere un piccolo tra i piccoli e le piccole.

E grazie in anticipo per il giorno in cui sarò con Te per sempre. Faremo un cammino eterno dal quale potremo fare qualcosa di buono per chi rimane sulla terra.

E poi, o Dio, ma quanto ho imparato dalle donne, dagli omosessuali, dai queer, dai carcerati, dai fratelli e dalle sorelle delle comunità di base che sono state per me il luogo in cui insieme cercavamo le vie del Vangelo.

Io ti ringrazio perché, o Dio, mi hai creato e modellato per imparare qualcosa ogni giorno della mia piccola vita. L'ascolto delle persone più fragili è ciò che mi ha reso quasi palpabile la Tua presenza.

Grazie, grazie!

Franco Barbero, maggio 2024