venerdì 7 giugno 2024

PRIMO LEVI MI É SEMPRE VICINO

Claudio BESSONE

Se questo è uomo, perché secondo lei in quei versi di Primo Levi c’era condensato tutto il dramma dell'uomo nei lager [o nelle carceri libiche. ndr].

Come dargli torto:

Voi che vivete sicuri

nelle vostre tiepide case,

voi che trovate tornando a sera

il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo

che lavora nel fango

che non conosce pace

che lotta per mezzo pane

che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

senza capelli e senza nome

senza più forza di ricordare

vuoti gli occhi e freddo il grembo

come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:

vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

stando in casa andando per via,

coricandovi, alzandovi.

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

la malattia vi impedisca,

i vostri nati torcano il viso da voi.

……………

Una storia meravigliosa, carica di speranza e di voglia di ricominciare, nonostante tutto l'orrore visto e subito. Fu così che Primo Levi entrò nella mia vita; mi è stato sempre vicino nel corso di questi anni e da allora non è mai più andato via.

da Qualevita 207, maggio 2024