PRIMO LEVI MI É SEMPRE VICINO
Claudio BESSONE
Se questo è uomo, perché secondo lei in quei versi di Primo Levi c’era condensato tutto il dramma dell'uomo nei lager [o nelle carceri libiche. ndr].
Come dargli torto:
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
……………
Una storia meravigliosa, carica di speranza e di voglia di ricominciare, nonostante tutto l'orrore visto e subito. Fu così che Primo Levi entrò nella mia vita; mi è stato sempre vicino nel corso di questi anni e da allora non è mai più andato via.
da Qualevita 207, maggio 2024