Un nuovo incendio può divampare
Nella Chiesa cattolica è in atto uno scontro sulla liturgia. Ne
parla un articolo di “Domani” del 30 giugno 2024 di Giovanni Maria Vian
intitolato “Dallo scisma di Lefevre al caso Viganò un nuovo incendio può
divampare”.
È incredibile dal Concilio Vaticano ad oggi sono morti almeno
cento vescovi partigiani di Lefevre, ma il clima non si è purificato.
Il caso Viganò ci offre la visione di un conflitto perenne. Del
resto tra cardinali arcivescovi morti e vivi, tutti ultravecchi o quasi, non
esiste una tregua.
Il Papa in queste liti si è reso impotente e del resto chi può
capirne ancora qualcosa?
L'articolo di Giovanni Maria Vian, che sopra ho citato, ci aiuta
un po’ a districare la materia ed è molto utile la sua lettura intera.
È evidente che nella chiesa cattolica, stracolma di cardinali
arcivescovi e vescovi, questi personaggi non contano più nulla fatte pochissime
eccezioni.
In Piemonte, la Chiesa che conosco meglio, se ne potrebbe fare
totalmente a meno… ma questi sono territori ecclesiali piccoli. E’ Roma è il
vero luogo di scismi, incendi, lotte tra gruppi.
Se si pensa al 2025, come data per il Giubileo universale,
vedremo che cercheranno di darci l'idea di una chiesa unita. È una frottola.
Il Vangelo ha cambiato indirizzo e quella è diventata solo la
casa dei contendenti ai primi posti.
Da un Sinodo ad un altro, da un Giubileo all'altro, lì sono
spariti i pastori e sono rimasti i gerarchi.
Il 2025 non cambierà le carte in tavola: io forse me ne sarò
andato tra le braccia di Dio e di mia moglie Fiorentina, ma chi resta non cessi
di lottare pregare e operare per una chiesa che sia un ruolo di puro servizio
alla gerarchia e crei pastori e pastore con autorità evangelica.
La Chiesa non ha bisogno di “generali e ufficiali” ma, ripeto,
di pastori e pastore, ben preparati e veri testimoni del Vangelo di Gesù e di
operatori del sogno di Dio di un mondo nuovo, più giusto e felice.
don Franco Barbero, 1
luglio 2024