giovedì 1 agosto 2024

58 anni fa! Una indimenticabile liturgia a Moretta

Non so proprio chi abbia suggerito al parroco di Moretta, una bella cittadina piemontese, di venire in Seminario dove insegnavo. La richiesta era precisa: venga il giorno dell’Assunta a fare la solenne predicazione dopo la processione.

Era il 1965 o il 1966: non so altro se non che era la festa patronale con una partecipazione straordinaria.

Piuttosto stupito dell’invito, dopo pochi giorni dissi il mio sì. Mi restavano pochi giorni, 7 o 8, per prepararmi cercando di andare all’essenziale, ben consapevole di essere in un ambiente culturale e religioso diverso dal mio.

Alle ore 17 circa la chiesa si riempì di fedeli e di bandiere, di statue di cui la maggiore era ornata all’inverosimile. Tra il numeroso popolo c’erano almeno 10 preti e un arcivescovo nativo di Moretta.

Finiti i canti mariani, venne il mio turno. Mi tremavano fin le unghie dei piedi e le gambe mi reggevano a fatica.

Dissi con linguaggio felpato, ma anche esplicito, che esistevano nella chiesa due Marie. Quella che i dogmi hanno disegnato e la Maria vera, quella storica. Noi oggi purtroppo abbiamo perso quella vera e abbiamo costruito quella che i dogmi hanno costruito. Le nostre devozioni rischiano di essere tutte una madonna artificiale…

Non ebbi tempo di finire ciò che volevo spiegare e precisare per la mia fede: io amo questa Maria vera, sposa di Giuseppe e madre di una numerosa famiglia oltre a Gesù come si ricava dal Vangelo di Marco. Volevo argomentare Bibbia alla mano, ma non ebbi tempo. Arrivò un prete, tutto tappato di sacri indumenti, mi prelevò la stola e mi indicò la via d’uscita dal pulpito.

Fatti pochi passi mi trovai sulla strada, cacciato e umiliato. La buona sorte volle che in poche ore due persone che viaggiavano in macchina verso Pinerolo, uno un po’ squilibrato per l’alcool e l’altro perfetto guidatore mi condussero al seminario di Via Trieste dove abitavo. Non fu facile superare quella condanna, ma capii che quella della Maria artificiale era un nodo da sciogliere.

Franco Barbero – Luglio 2024