DIO, IL VUOTO E IL GENERE
Sessant'anni e più di teologie delle donne forniscono un quadro
interpretativo di enorme vastità e varietà.
Il percorso investigativo di Elizabeth E. Green: Dio, il vuoto e il
genere, (Claudiana Editrice, pagine 150, euro 16).
Si tratta di un libro che comprende molti conti aperti, molte ipotesi,
molte apparenti contraddizioni sul rinnegare se stessi, ma attraverso
un’esegesi sottile fa emergere i fiori più belli della nostra fede.
L'esegesi e la formulazione della fede passano attraverso mille mani e
direzioni.
La ricchezza di questa fede ha, nelle sue locuzioni ambigue, la ricchezza
di quel linguaggio un plurale che accoglie il mistero amoroso di Dio Maschile e
Femminile, con un pensiero delle teologhe che meglio esprime il
"senso" del divino, la nostra si fa sempre più vitale e creatrice di
sentieri nuovi.
Autori e autrici vengono riportati con un fascino e una precisione che non
costituiscono una facile lettura.
Ma qui è condensata una ricerca che è sbocciata in ogni parte della
cristianità e del mondo.
Qui le donne hanno messo a frutto almeno 60 anni di ricerche
dall’emancipazione al pensiero queer, ma il lungo viaggio, secondo l'Autrice
esplora il paradosso al cuore della vita cristiana. Per salvare la propria fede
bisogna perderla. Esporla al rischio e domandarsi in questo oggi che senso
abbia questo groviglio che sembra irrisolto e in che modo. Eppure il vento di
Dio soffia ovunque sradicando e demolendo per poi far partire nuove
costruzioni.
Franco Barbero