venerdì 20 settembre 2024

 LETTERE AL SINODO

(4-21 ottobre 2015 – Roma)

 

18 ottobre 2015

Lettera quotidiana al sinodo

 

Cari padri e fratelli sinodali,

state iniziando l’ultima settimana del vostro lavoro. Voglio ancora farvi giungere una riflessione che in realtà scrissi almeno trenta anni fa.

Penso che ognuno di voi in questi giorni romani abbia cercato di capire meglio il servizio che sta svolgendo per il bene della chiesa.

Soprattutto oso sperare che abbiate avvertito e sofferto la lontananza dalle chiese locali di cui siete pastori e abbiate patito la mancanza delle voci palpitanti e multicolori delle donne e degli uomini che testimoniano quotidianamente il Vangelo nei luoghi del vostro ministero.

L'assenza della comunità impoverisce ogni ministero, lo priva della sua ragion d'essere.

Suppongo che siate molto consapevoli del fatto che i pastori più umani ed evangelici sono quelli che si lasciano educare, correggere, convertire ed accompagnare dalle rispettive comunità. É la comunità il vero laboratorio, il primo spazio di formazione dei pastori. Senza il sostegno dei fratelli e delle sorelle, un pastore diventa un leader burocratico e una figura sacrale.

Lo abbiamo imparato dalla nostra stessa esperienza.

Siete arrivati, suppongo e spero, ad una conclusione: questo sinodo (così ricco di contraddizioni, ma anche di voci profetiche) deve essere l’ultimo composto da soli vescovi.

É maturata da tempo la convinzione teologica che non esiste sinodalità reale senza la rappresentatività di tutte le “componenti” del popolo di Dio. Lo scheletro non sta in piedi senza le membra del corpo.

Mai più un sinodo senza la presenza e la voce attiva dei delegati e delle delegate delle chiese locali. Scrivetelo a chiare lettere: mai più un sinodo di soli vescovi.

Allora la nostra chiesa scriverà una pagina nuova nel suo cammino.

Sarà davvero un'altra storia, più ricca di creatività, di fiducia, di allegria.

Quella che raramente si legge sui vostri volti....

Un caro e caldo saluto e buona notte.

don Franco Barbero