martedì 17 settembre 2024

Una estate al mare

" Come è bello rompere le scarpe… "

di Michela Della Valle

Per i nuovi lettori del blog di Franco mi presento: sono Michela Della Valle di Racconigi, sono affetta da tetraparesi spastica neonatale e vi voglio raccontare una mia nuova esperienza che quest’anno mi è piaciuta tantissimo.

Con papà, la zia e amici abbiamo deciso di organizzare una vacanza. Sono andata le prime due settimane di luglio al mare ad Albenga. Era tanto tempo che non ci andavo, perché avevo problemi di schiena e non riuscivo a salire in macchina, ma quest’anno sotto consiglio della terapista ho detto “vado, provo ad andare, vedo se cambiando il clima mi passa il mal di schiena che l’inverno scorso è stato un po’ complicato”.

Avevo timore perché era la prima volta che lasciavo papà. Lo so che partivo per un viaggio non tanto lungo, ma era lungo per me, perché non sono mai uscita dalla regione Piemonte senza di lui. Lui però mi diceva “non farmi andare e venire”; allora ho pensato “va bene, se non viene provo, tanto Nicoletta - che per chi non lo sapesse è la mia badante - mi segue da 19 anni e quindi di lei mi posso fidare”. Abbiamo così deciso e domenica 30 giugno 2024 io e Nicoletta siamo andati.

Là c’erano tutte le comodità, abbiamo affittato il sollevatore e il tecnico che ce lo ha portato ha notato che il letto, che per poter usare il sollevatore deve essere vuoto sotto, aveva invece come una sponda. Quel signore allora mi ha detto “non ti preoccupare, ci vediamo domani” poi invece nella stessa giornata è andato a Savona in ortopedia ed è tornato con il fratello portando quattro cubi, si è buttato sotto il letto e lo ha alzato. Quest’uomo mi ha proprio impressionato: che Dio lo possa benedire. É stato bello vedere la sua disponibilità.

Dunque amici nuovi, esperienze nuove. Quest’anno poi si è messa a disposizione anche la zia Maria Pia che ha una casa là, dove purtroppo però non mi può ospitare perché la casa si trova al quarto piano. Con lei mi è successa una cosa che mi è piaciuta tanto, perché era la prima volta che mi capitava di rompere un paio di scarpe. È stato un bel momento, una bella sensazione. Mi spiego perché chi cammina non può apprezzare: è stato bello sentire il piede nudo e non capire subito cosa fosse. Siamo arrivati in camera e Nicoletta mi ha detto che era la scarpa che si era rotta. Ero la persona più felice del mondo, mi sembrava di aver conquistato non so che cosa, ho visto che anch’io che sono in carrozzina posso rompere le scarpe.

Voglio mettere anche l’indirizzo dell’albergo dove eravamo sistemati, perché la proprietaria mi ha detto che ci teneva: Hotel XXV Aprile, Casa per Ferie, via Nazario Sauro 77, Albenga.

Andavamo in spiaggia e mi hanno messo due tavole di legno per evitare che la carrozzina affondasse nella sabbia, abbiamo girato ovunque, visto tante cose nuove, la chiesa, il prete molto disponibile e gentile e questi amici di Milano che spero mi vengano a trovare presto. Tra questi una signora di 89 anni che mi telefona ancora adesso. Mi è piaciuto davvero molto.

Come ho già detto, ho conosciuto persone nuove, anche disabili come me che, in un certo senso, ho aiutato perché non erano tanto sereni della loro situazione. Di mattina, quando andavamo a fare colazione, vedevo che non accettavano il loro corpo. Purtroppo è successo che una famiglia intera di quattro persone sia stata messa duramente alla prova: il marito di una delle persone che ho conosciuto aveva perso una gamba ed era disperato ed io gli dicevo “non ti disperare, sii felice che con la protesi potrai camminare, ce la farai” tanto che piano piano sono arrivate da me otto persone con disabilità diverse, molto simpatiche e facevamo gruppo, facevamo colazione insieme, ci trovavamo tutti al mattino ed è stato bello confrontarci e scambiarci i numeri di telefono. Siamo stati bene.

È una esperienza che vorrei ripetere, se starò bene, anche l’anno prossimo. Praticamente ho lasciato il mio Arturo - così chiamo i miei dolori alla schiena - non ho più dolori forti, riesco a riposare, posso farmi lavare con più facilità, sono riuscita a diminuire le medicine, di quella base di 40 gocce ne prendo solo più 16. Penso che Dio abbia messo la sua mano, perché mi sento bene e sono veramente contenta.

Se capita a qualcuno di voi, vi invito a fare nuove esperienze perché insegnano a vivere, però bisogna sempre prendere la parte positiva di ciò che accade. Cerchiamo di pregare e prendere il lato positivo delle situazioni.

Vi saluto, vi ringrazio per l’attenzione, alla prossima.

Racconigi, 17 settembre 2024