domenica 15 settembre 2024

Pianti per le guerre,
Gioie per i giochi dei bambini/e
Come sono e siamo fragili


E' difficile per me, nell'ascolto di parecchie persone, trattenere le lacrime.

Io ascolto in prevalenza persone segnate da dolori vari e solitudine, rotture di relazioni, abbandono, violenze subite, salute precaria, incomprensioni,

...spesso va a finire che piangiamo insieme...

Talvolta il pianto svolge una funzione liberatoria. Io proprio sono raggiunto in profondità da un racconto di vita e così le lacrime mi escono a ruscello.

Nella vita ho dovuto fare i conti con questa realtà, ancor più in questi quattro mesi dalla morte di Fiorentina. Non è certo una virtù, ma spesso ho potuto constatare che piangere soli o insieme aiuta a conoscere le parti profonde di noi e a ritrovare il coraggio di vivere con amore. Sovente piangere aiuta anche a deporre qualche fascina di sofferenze che non sappiamo deporre diversamente. Spesso significa condividere una storia di amore tradito...

E' sempre bene negli incontri dare il massimo spazio ai racconti di gioia, andarli a cercare, come li avessimo smarriti e dimenticati. Allora le lacrime di gioia hanno la forza di aprirci alla gratitudine a Dio e di aprirci ad altre esperienze gioiose ancora da vivere.

Sovente il pianto è una maniera con cui annaffiamo il presente come un ruscello che la vita rinnova. Davanti a Te , o Dio, ho deposto tanti ruscelli di lacrime dolenti, ma ben più numerose ho esperimentato che lacrime condivise sono sorgenti di fiducia, di un tuffo totale nella fiducia in Dio e nei giorni che ci restano.

E allora questo accogliere i colori della vita ci da fiducia in Dio e in noi stessi e ci apre al sole che non mancherà.

Cantiamo ad ogni gioia della vita e allora le lacrime non supereranno i limiti compatibili e noi continueremo a vedere i fiori che fioriscono nei nostri giorni. E diremo: "Grazie o Dio: la vita è ogni giorno con Te. Grazie! Grazie!"

Franco Barbero, 13 settembre 2024