domenica 6 ottobre 2024

Incredibile ma verosimile


Leggendo le belle pagine di José Arregi mi sono venute in mente le belle e profetiche pagine della rivista "Sulla strada” in particolare degli anni 1990-1995-’96.

Politica, spiritualità integrale, esegesi e declericalizzazione della Chiesa, la presenza decisiva delle donne, l'evoluzione della concezione della stessa parola "Chiesa" e tutti i suoi affluenti dogmatici, liturgici devozionali. Il tutto insieme a una riflessione cristologica aperta e ben documentata.

Autori e autrici sono in gran parte morti, ma il loro pensiero mi sembra molto parente è molto vicino e in sintonia con Arregi che ha proseguito, aggiunto e rinnovato specialmente il linguaggio.

Balducci, a mio avviso, aveva una "parentela" con Arregi in questo intrecciare politica, spiritualità, coscienza della storia evolutiva, di una Chiesa che si cullava tra dogmi che annunciavano la sua morte.

Se penso ad Ario, al martire così dimenticato e alla sua emarginazione, la sua persecuzione, alla sua espulsione e al suo rovesciamento a Nicea del 325 e del 787 vedo se non altro una chiesa in movimento di costante arretramento e clericalizzazione.

Arregi nelle sue belle pagine, che a volte sembrano un sogno, si nota che il sentiero del rinnovamento è aperto e questo senza illusioni e senza e semplificazioni.

Esistono, tra mille contraddizioni politiche e religiose, delle aperture reali perché il mistero amoroso di Dio fiorisce e faccia rifiorire il creato.

La mia fede è sta nel fare quel poco che posso sapendo che Dio è vivo e fa camminare il Suo creato verso l'amore, la giustizia, la pace.

Franco Barbero, 21 settembre 2024