Per un sinodo e un concilio “altro”
Per una chiesa "altra"
«Ciò a cui molti credenti voltano le spalle è precisamente quella Chiesa «sovrannaturalista» estranea al mondo, la Chiesa del Concilio di Trento e dei tempi precedenti al Concilio Vaticano II.
Abbandonano la Chiesa trionfalistica, giustizialista e clericale, che ha la pretesa di essere l'interprete incontrastata della volontà di Dio fin nel particolare più insignificante. Distorce, però, la verità di tale pretesa quando nega (tacitamente) ogni mediazione storica - spesso così ambigua - nel suo discorso e nella sua azione ecclesiale. Come se la Chiesa, staccata dal mondo, fosse un dono senza macchia, al di là di ogni critica. E vi è chi crede di poter identificare a priori tutte le azioni ufficiali della Chiesa con la pienezza della grazia divina, che non è, in effetti, suscettibile di critica, anche se non sempre è comprensibile all'uomo. Non troviamo, forse, ripetutamente, nel libro neotestamentario dell'Apocalisse il biasimo alle sette Chiese dell'ecumene: "Ma ho da rimproverarti..."? E non troviamo forse lo stesso avvertimento nel Concilio Vaticano II: Ecclesia semper purificanda, la Chiesa dev'essere costantemente purificata? ln questi testi parla, giustamente, il vero amore alla Chiesa: fede vera, come quella espressa nei Vangeli, e non un amore oppressivo, unicamente orientato alla conservazione di un'istituzione storicamente nata».
Edward Schillebeeckx, "Sono un teologo felice", Queriniana, Brescia.