domenica 13 ottobre 2024

Segretario Onu «persona non grata»? Da Israele, «un atto di inaccettabile arroganza»


È di ieri la decisione del ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, di dichiarare ufficialmente «persona non grata» il segretario generale dell’ONU, António Guterres, proibendogli di fatto di non entrare nel territorio israeliano. La decisione del governo israeliano è mossa dall’accusa al segretario generale di non aver condannato l’attacco iraniano del primo ottobre, compiuto in risposta all’uccisione del leader di Hezbollah in territorio libanese.

Una decisione considerata dal gruppo “Cessate il fuoco” – nato in occasione del convegno per la pace del 30 giugno 2023 a Roma – «un atto di inaccettabile arroganza» e l’ennesimo passo di Israele nella sua “guerra” all’Onu, più volte ritenuto “antisemita” per via delle ripetute condanne al massacro dei palestinesi condotto dalle Forze israeliane nella Striscia di Gaza e nella Cisgiordania occupata.

Un fatto «di eccezionale gravità», aggiunge il gruppo, «l’unico che si conosca di questo genere, che mette Israele ai margini della comunità internazionale». Oltre a rappresentare una minaccia al multilateralismo, rappresenta anche un pericolo per l’Onu e per la sicurezza delle forze di interposizione della missione Unifill; ma anche un pericolo anche per lo stesso Israele, isolato da Netanyahu e consegnato alla guerra totale contro i vicini scomodi in Medio Oriente. Il timore del gruppo è che il Libano si trasformi presto in una nuova Gaza, annientata dalle bombe israeliane e oggi in piena crisi umanitaria.

E ora che succede? Secondo il gruppo, «è auspicabile che gli stati presenti all’Onu confermino la loro fiducia al Segretario generale e che l’Onu proponga il cessate il fuoco immediato e l’avvio di trattative in sede Onu per definire le modalità e i tempi di costruzione dello Stato palestinese e le modalità per arrivare alla pace. In particolare i membri permanenti del Consiglio di sicurezza debbono prendere esplicita posizione in questa direzione perché non è accettabile che il governo Netanyahu riceva solidarietà in questa linea di soluzione bellicista delle controversie».

Redazione - Adista, 3 ottobre 2024