martedì 17 dicembre 2024

 NEL SEGNO DI RUT - 18

 

UNA CREAZIONE AL FEMMINILE

(Ruah = Spirito)

I primi giorni

 

ln principio era Ruah, la Madre, Amore, Soffio e Luce. In principio attorno a Lei c’erano vuoto e silenzio. Ruah desiderò una creatura speciale e partorì, traendola dal più profondo di Sé, la terra. Amava ogni palpito della Sua creatura e la pose a giacere in un letto di cielo, soffice e caldo. La voce di Ruah abbelliva quel silenzio con dolci melodie... La terra riposava tranquilla, cullata da nenie sempre diverse. Le carezze della Madre bella lasciavano morbidi segni sulla superficie della terra... A Ruah piaceva molto osservare la Sua creatura. Con il Suo sguardo amoroso la illuminava e la scaldava; poi la stringeva a Sé e la coccolava, l'attirava al seno e la faceva riposare in quell’oscuro, affettuoso silenzio, finché non giungeva l'ora di sciogliere l'abbraccio e permettere alla terra di muoversi, di crescere, di imparare, sotto lo sguardo della Madre, prima di avvolgerla nuovamente nelle tenebre del soffice abbraccio... Questi gesti dettero luogo al giorno, sguardo che libera ed accompagna, ed alla notte, abbraccio che accoglie e dà riposo.

 

Poi...

 

Poi Ruah volle raccontare una storia. Questa storia narrava della nascita della terra, e degli amici e delle amiche che essa aveva conosciuto: il cielo, il sole, la luna. Nel raccontare, la Madre si commosse e le Sue calde lacrime bagnarono la terra. Correvano lungo i solchi scavati dalle Sue pazienti mani, a volte si fermavano formando mari, laghi, stagni... Ruah decise che questo sarebbe stato il primo regalo per la Sua fragile creatura: l'acqua avrebbe accarezzato di continuo la terra, anche quando la Madre si fosse allontanata per pennetterle di crescere liberamente.

La terra si faceva grande, e le sue acque luccicavano notte e giorno: era bellissima!

Per nutrirsi poppava il buon latte dalle mammelle di Ruah, fino al giorno in cui, con la sua ultima poppata, assorbì in sé semi e gemiogli, che crebbero e diedero prima fiori e poi frutti. Profumi e colori accompagnavano ovunque la terra e spesso Ruah si emozionava guardandola diventare sempre più bella. Ora la Sua storia narrava di alberi, cespugli, frutta, erba... La terra ascoltava rapita il racconto di tutte le meraviglie che riceveva in dono dalla Madre; il suo cuore batteva forte forte e le sue manine accarezzavano questa Fonte inesauribile di amore, colori, canzoni.

Un giorno, mentre la terra era accanto a Lei, Ruah fece una coppa con le mani, vi raccolse una ciocca di capelli ed alcune gocce di sangue, vi soffiò sopra e lasciò scivolare sulla Sua creatura il contenuto delle Sue mani: animali, pesci, uccelli, rettili, insetti rallegrarono la terra solleticandola gentilmente. La voce di Ruah divenne un sussurro: promise che questi nuovi esseri viventi non avrebbero mai smesso di correre, sguazzare, volare; si sarebbero moltiplicati per fare compagnia alla terra e per giocare con lei.

Poi Ruah posò un bacio sulla Sua creatura, ed essa si sentì fremere: da quel bacio d’amore nacquero gli uomini e le donne, con il compito di proteggere e custodire la terra e le sue meraviglie.

Conclusione, ma anche nuovo inizio...

Visto che la Sua creatura non era più sola, Ruah poté riposare, guardarla crescere, fiorire, camminare in compagnia...

Ancora oggi lo sguardo di Ruah e il Suo abbraccio sono vicini alla terra. In particolare, la Madre conserva un occhio di riguardo, tra preoccupazione e speranza, verso le creature nate dal Suo bacio: le donne e gli uomini.

Caterina Pavan (5/9/1996)

 

(continua)