martedì 17 dicembre 2024

"CI SARA' UNA STRADA"

 

"Ci sarà una strada" (Isaia 19) verso la pace, sì la pace.

Uscire dalla comoda terra di nessuno e investire con coraggio nella speranza e nella lotta , con amore nonviolento, è il cammino in cui non possiamo perdere tempo nel leccarci le ferite o nelle sterili polemiche.

Le strade si aprono e si percorrono solo insieme: credenti, non credenti, gay, lesbiche, eterosessuali, transessuali e quanti/e credono nell'amore e nella libertà che è fatta di convivialità delle differenze.

Mi risuona alla mente un passo biblico del profeta Isaia che da molti anni mi scalda il cuore e inumidisce i miei occhi di commozione ogni volta che lo rileggo:

“In quel giorno ci sarà una strada dall'Egitto verso l'Assiria;

l'Assiro andrà in Egitto e l'Egiziano in Assiria;

gli Egiziani serviranno il Signore insieme con gli Assiri.

In quel giorno Israele sarà il terzo con l'Egitto e l'Assiria,

una benedizione in mezzo alla terra.

Li benedirà il Signore delle schiere angeliche:

"Benedetto sia l'Egiziano, mio popolo,

l'Assiro, opera delle mie mani,

e Israele, "mia eredità" (Isaia19, 23-25).

 

Pensate: siamo ad alcuni secoli avanti Cristo. Qui vengono citati, dall'appassionato profeta di Israele, tre irriducibili nemici: l'Egitto, l'Assiria e Israele. Ma che cosa esprime questo passo?

Si annuncia un tempo in cui questi acerrimi nemici si cercheranno nella pace: uno prenderà la strada che porta all'altro, senza rinunciare ad essere se stesso. In questo modo diventeranno una benedizione sulla terra perché l'Egitto è "mio popolo", l'Assiria "opera delle mie mani", Israele "mia eredità".

Mi viene in mente la novella dei tre anelli di Boccaccio.

Il paradosso è davvero provocatorio: se si accordano i più scatenati nemici, come possiamo noi - che siamo tutti e tutte semplicemente uomini e donne e, nel linguaggio della fede, creature - non trovare la strada?

Forse che, nel cammino della vita, gay, lesbiche, transessuali ed eterosessuali non cerchiamo gli stessi sentieri di amore, di giustizia, di tenerezza e di felicità?

Non cerchiamo forse tutti/e un mondo dove ci si accolga gli uni le altre, dove ci sia più "posto" per ogni persona?