venerdì 20 dicembre 2024

 Zelensky vuole la pace?

Le dichiarazioni riportate su Domani 10 dicembre secondo cui Zelensky vuole la pace, e la Russia sarebbe la grande sconfitta secondo Trump, mi sembrano di una banalità insuperabile. Zelensky continua a pensare alle armi e non ha proprio nulla per cui cantare vittoria. Non molla la sua richiesta di armi, né la sua illusione di vittoria cercando, come un ballerino, alleati e complici di quella che lui chiama resistenza.

Ricevere lodi da Trump non è una garanzia di alleanza degli USA e soprattutto non lascia aperte molte porte verso la pace.

Se leggo questi ultimi quindici mesi, non ho certo la valutazione che Putin sia un operatore di pace, nel passato invasivo e in tanti momenti di altalena tra guerra e pace. Tuttavia, anche rispetto al futuro, la Russia non esce sconfitta e, a mio avviso, ha una forza militare che le permette di dare attorno a sé l'illusione di non poter dire la sua sul terreno militare e soprattutto sulla proposta, recentemente più volte ripresa da Putin, di una trattativa che possa anche por fine alla guerra.

Ora il futuro è più che mai incerto, approvato dalla presidenza americana e spero che, al di là delle sue parole onnipotenti, la realtà con la quale dovrà fare i conti, lo ridimensionerà perché ci troviamo davanti ad un futuro di lotte operaie e industriali in cui anche gli USA hanno i loro problemi interni ed esterni sia con la Cina che con la Russia che non sembrano proprio accettare la supremazia né commerciale, né militare degli USA.

Il rischio di una guerra che si allarga rimane presente. Occorrerebbe distruggere la NATO come la ideologia operatrice di “guerre perpetue”.

Franco Barbero, 14 dicembre ‘24