NATALE: SCOPRIRE IL POZZO E IL TESORO
anno 2001 – cdb Pinerolo
P. Saluto all’assemblea
T. Grazie, o Dio, di questi momenti in cui ci offri l’opportunità di esserci vicini, di quardarci negli occhi, di pregare insieme, consapevoli che Tu sei all’origine e alla fine dei nostri giorni, partecipi alle nostre gioie e ci sei accanto nelle ore più buie.
P. Ritengo che la conoscenza della storia sia amica della vita e della fede.
Prima questione: quando nacque la festa di Natale?
Molti, cristiani e non, non si pongono nemmeno la domanda come se fosse stata celebrata dagli inizi.
Le cose stanno diversamente.
La festa di Natale compare solo nel IV secolo nel Calendario di Cronografo Romano di Dionisio Filocalo dell’anno 354, ma è probabile che qualche anno prima fosse celebrata a Roma e Milano nel 337. In ogni caso dopo il Concilio di Nicea del 325 che divinizzò Gesù.
Ma la festa non trovò facile accoglienza e diffusione se l'imperatore Giustino II (565-578) si vide costretto ad imporla con decreto a tutto l’impero.
Qual è la ragione di questo scarso interesse per la ricorrenza della nascita di Gesù di Nazareth? Se per l’impero e per molti vescovi unificare le feste e sostituirle a quelle pagane (Gesù sostituiva la fede del Dio sole invitto) serviva a creare forza e coesione oltreché obbedienza, per molti cristiani non interessava affatto investigare e celebrare la data della nascita di Gesù: per loro era importante conoscere e praticare la testimonianza di vita di Gesù e il suo messaggio.
Come dare loro torto, specialmente davanti alle “derive natalizie” odierne?
Seconda questione.
Oggi gli studi storici e biblici sono in grado di dirci alcune verità che vengono accuratamente trascurate (o oscurate) dall’ufficialità delle chiese.
Gesù nacque a Nazareth, in un piccolo “centro” della Galilea. Nacque almeno 6 anni prima della data oggi ufficializzata.
Cito dal libro di Barbaglio “Gesù ebreo di Galilea”, Edizioni Dehoniane, pag. 115: “Resta confermato che Gesù nacque durante il regno di Erode, ma vide la luce qualche anno prima - non sappiamo quanti, almeno sei - della sua nascita secondo il calendario cristiano, entrato in vigore nel VI secolo, dopo che il monaco Dionigi il Piccolo calcolò, in modo errato, il passaggio dal calendario romano a quello cristiano computando il 754 come il primo anno dell’era cristiana”.
“Non ci sono dubbi in proposito: la madre è Maria mentre il padre è Giuseppe, in una famiglia numerosa con fratelli e sorelle”. Non è possibile che si tratti di “cugini” perché il greco biblico distingue accuratamente i vocaboli.
“Per la storia non esiste affatto il problema dei fratelli e delle sorelle di Gesù: esiste solo per la dogmatica cattolica” (M. Goquel).
“Fu Dionigi il Piccolo che assegnò il Natale di Cristo al 25 dicembre del 754 di Roma”.
Terza questione
Specialmente nel quarto e quinto secolo ebbero grande diffusione gli antichi racconti mitologici, leggendari, simbolici ed edificanti di Luca 1-2 e Matteo 1-2. Si tratta di un linguaggio mitico che ha lo scopo di concentrare l’attenzione sulla persona che Dio ha rivestito di doni particolari e incaricato di una singolare missione.
Tutte le tradizioni religiose conoscono i “miti della nascita” e altri. I miti sono affascinanti e veicolano dei profondi significati. Essi non sono contrari alla verità storica, ma costituiscono un particolare genere di linguaggio. Non si tratta di togliere i linguaggi mitologici e di spegnere la loro poesia, ma di non spiegare o leggere i miti come storia. E' proprio questo l’errore che le liturgie cattoliche (e non solo) continuano a fare, ignorando secoli di ricerche bibliche. E così il popolo di Dio deve vivere il Natale in una totale mancanza della verità storica.