ANNIVERSARIO STRAGE
Mattarella: “Piazza Fontana, impronta fu neofascista”
Verità e coraggio
Un tentativo di destabilizzazione dello Stato, che subì numerosi depistaggi. Ma in cui l'impronta neofascista è “ermersa con evidenza” Sergio Mattarella ricorda il 55esimo anniversario della strage di piazza Fontana, il primo senza Licia Pinelli, vedova del ferroviere anarchico Pino.
Anche quest'anno il capo dello Stato ne approfitta per sottolineare ogni aspetto: è considerato il primo eccidio della cosiddetta strategia della tensione. “La strage che, 55 anni orsono, colpì Milano, a Piazza Fontana, fu espressione del tentativo eversivo di destabilizzare la nostra democrazia, imprimendo alle Istituzioni una torsione autoritaria. Una ferita nella vita e nella coscienza della nostra comunità, uno squarcio nella storia nazionale. Il 12 dicembre 1969 fu una giornata in cui i terroristi intendevano produrre una rottura nella società italiana, con ordigni fatti esplodere anche a Roma, generando caos e generalizzazione della violenza. La Repubblica è vicina ai familiari delle vittime è sente il dovere della memoria”, sì legge nel messaggio del presidente della Repubblica.
Il Fatto quotidiano, 13 dicembre ‘24