DUE EVENTI PROFETICI: 1965 1968
“Il patto delle catacombe” 16 novembre 1965.
“Il convegno di Medellín” che si verificò dal 24 agosto al 6 settembre 1968.
Franco Barbero, da ESODO luglio settembre 2024.
Autore dell'intero studio è Paolo Naso
Il 16 novembre 1965, pochi giorni prima della chiusura del Concilio alcune decine di padri conciliari, oltre la metà dei quali latinoamericani, su iniziativa di dom Hélder Càmara e dei vescovi belgi, si riuniscono nelle catacombe di Santa Domitilla, un luogo antico e simbolico del cristianesimo delle origini. Nel corso della celebrazione liturgica, presieduta da mons. Charles Himmer, vescovo di Tournai (Belgio), viene presentato un documento con una serie di impegni che i presenti sono invitati ad assumere. Si tratta di mettere in pratica lo spirito del Vangelo, testimoniando conla propria vita la novità del messaggio cristiano. La firma di questo “Patto delle Catacombe” viene apposta, durante la celebrazione, sull’altare. I Vescovi si impegnano a vivere in povertà, a rinunciare ai simboli del potere, a mettere i poveri al centro del loro ministero pastorale, a operare per la giustizia e per un nuovo ordine sociale. Gran parte dei firmatari sono vescovi latinoamericani e questo porterà vento nuovo nei loro paesi, che rimanevano attanagliati da gravissime disuguaglianze socioeconomiche e da regimi militari. L'unico italiano firmatario è il giovane vescovo ausiliare di Bologna, Luigi Bettazzi.
Un altro momento che influenzerà fortemente la Chiesa latinoamericana : è la seconda Conferenza Generale del suo Episcopato, che si svolge dal 24 agosto al 6 settembre 1968 a Medellín, in Colombia. La Conferenza, che viene inaugurata personalmente da Paolo VI, a Bogotà, il 24 agosto 1968, è una sorta di momento fondatore della Teologia della liberazione della Chiesa latinoamericana che fino ad allora era stata un’estensione di quella europea.
Il teotogo Jon Sobrino, sopravvissuto al massacro dei gesuiti dell'Università Centroamericana (Uca) di San Salvador in quanto all’estero quando irruppero i militari, ha affermato che ”a Medellín si ebbe una vera irruzione dei poveri e una irruzione di Dio nei poveri. Venne alla luce una nuova Chiesa ed emersero con stupore comunità, vescovi e sacerdoti, vita religiosa e seminari, movimenti di laici e laiche, teologia, pastorale e liturgia. Una irruzione che recuperò Gesù di Nazareth, lasciato nel dimenticatoio per anni, a volte nascosto nelle forme di pietà, senza riferimento alla storia, a volte sequestrato perché non disturbasse gli oppressori”.
Il Concilio e Medellín sono certamente gli eventi che favoriscono il sorgere in America Latina della Teologia della Liberazione, un modo nuovo di dare alla storia e alla vita.“.