venerdì 31 gennaio 2025

L'inutilità della guerra

Innocenza Cipolletta

 

Una Nato che implicasse una spesa per la difesa europea ben maggiore dell’attuale, come sembra preconizzi il prossimo presidente degli Usa, Donald Trump, dovrebbe essere una Nato a trazione europea, dove gli Usa dovrebbero accettare obiettivi e modalità del Vecchio Continente.

Poiché è molto improbabile che una simile ipotesi possa essere accettata dagli Usa, allora è anche da rifiutare un'ipotesi di allineare la spesa per armamenti in Europa ai desiderata degli Usa. In realtà, la via da seguire non può essere quella della corsa al riarmo generalizzato, ma deve essere la ripresa del dialogo per un disarmo progressivo e controllato così come si era riusciti a realizzare alla fine della Guerra fredda.

Anche allora gli accordi furono preceduti da momenti di forte tensione, ma le diplomazie riuscirono a trovare la strada per contenere gli armamenti perché i governi si resero conto che i propri cittadini avevano ben altri bisogni e che le guerre non portavano mai a risultati positivi.

Anche la guerra in Ucraina, che speriamo termini al più presto, sta dimostrando chiaramente la sua atroce inutilità anche per lo stato aggressore, posto che la Russia, dopo tre anni di guerra e di vistose perdite umane, malgrado la sua potenza militare e i suoi 144 milioni di abitanti è di fatto incapace di sconfiggere uno stato relativamente povero come l'Ucraina con soli 37 milioni di abitanti, al punto che è costretta a ricorrere a soldati mercenari di altri paesi (Corea del Nord)e a galeotti per trovare persone disposte (o costrette) a combattere

In queste condizioni, non sarà il riarmo dell'Europa e di altri paesi a garantire la pace, ma la via diplomatica che può avere molte possibilità di successo se veramente c'è la volontà politica di porre fine alla guerra e di avviare un'era di disarmo multilaterale, per riprendere la strada della salvaguardia del pianeta e dell'umanità:una strada che richiede effettivamente molte risorse, ma che porta alla salvezza dell'umanità e non alla sua distruzione.

Domani, 11 gennaio