ANGELO CASATI - 1
il cielo in un viottolo
Angelo Casati è un sacerdote, poeta e teologo che ha dedicato gran parte della sua vita all'ascolto dei cammini della gente e della parola di Dio. Un cammino che restituisce nei suoi libri nei quali alla delicatezza e intimità del suo stile aggiunge il coraggio e la coerenza del suo canmmino di fede. In queste pagine alcune delle sue poesie e preghiiere.
L'autunno e l’inedito
Non chiamare decadente
questo autunno,
mi abbevero
alla festa dei colori
chiazze gialle, rossi accesi
su brividi di cielo azzurro
tavolozza dell'inedito.
Spogliazione
o preludio di accensioni?
Io guardo. E non so
dare nomi ai colori.
Non chiamare decadente
questo autunno,
le foglie e il loro
volteggiare lieve
sospeso nell’aria.
Ogni volo,
danza stupita dell'inedito.
Spogliazione
o preludio di accensioni?
Io guardo. E non so
dare nomi ai voli.
E non chiamare decadente
le parole del monte
ancora impigliate in quest'aria
situpita: beati... beati...
la voce e i volti
accesi
a raccontare che
spogliazione
è vigilia di accensioni.
E io non so darti nomi,
ma ti guardo, Signore.
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I muri a secco
Nutro veglia d’occhi e stupore
per i muri a secco dei monti
e inseguo a ritroso nel tempo
fatica e genio
di chi sul viottolo
che beve il cielo
convocò una ad una
le pietre
e diede paziente
all’una e all'altra
dignità di appartenenza,
gioia di fiorire
nel mosaico all'aperto.
Porto veglia di occhi e stupore
per te, o Dio,
che vai convocando
fili d'erba e polvere di stelle,
scroscio di torrenti
strusci di vento
concerti di uccelli,
tenerezze di donne e uomini tenaci,
odori e colori
luci e ombre
di infinite terre
nel muro a secco di un viottolo
che beve l’infinito del cielo.
da Rocca, 15 gennaio 2025