Mondo
la terribile eredità dei conflitti armati
Le mine piazzate durante un conflitto contro le forze nemiche e le munizioni che non sono esplose o sono state abbandonate possono uccidere o ferire i civili anche anni dopo che il conflitto è terminato. Queste armi possono essere trovate su strade e marciapiedi, nei campi degli agricoltori, nelle foreste e nei deserti, lungo i confini territoriali, dentro e intorno alle infrastrutture critiche, nelle case e nelle scuole, così come in altri luoghi in cui le persone svolgono le loro attività quotidiane. Impediscono il ritorno sicuro dei rifugiati e degli sfollati interni (Idp) e ostacolano la consegna degli aiuti umanitari. La 26esima edizione del rapporto annuale Landmine Monitor Report a cura della Campagna internazionale per la messa al bando delle mine (Icbl), presentato il 20 novembre 2024, sagnala almeno 5.757 motrti è feriti a causa di mine e residuati bellici esplosivi in tutto il mondo nel 2023. Nello stesso anno, il Myanmar ha registrato per la prima volta il più alto numero di vittime annuali (1.003). Seguono la Siria, l'Ucraina e l'Afghanistan. L'84% delle vittime sono civili e fra questi molti bambini. In tutto il mondo, almeno 58 Paesi e aree sono ancora contaminati dalle mine. Il rapporto riferisce che 12 Stati, tutti non firmatari del Trattato per la messa al bando delle mine, rimangono nell’elenco di coloro che sviluppano, producono o acquistano mine, tra cui India, Iran, Myanmar, Pakistan, Russia e Conrea del Sud. Viene documentalo che nel 2023 e nel 2024 i gruppi armati non statali hanno utilizzato sprattutto mine antipersona improvvisate in Colombia, India, Myanmar, Pakistan e Palestina (Gaza) e sempre più spesso nella regione dell’Africa del Sahel. Il Landmine Monitor 2024 si concentra principalmente sull'anno solare 2023, fino a ottobre 2024 ove possibile.
FRANCA CICORIA ROCCA 1 gennaio 2025