giovedì 20 febbraio 2025

Signore, insegnaci a pregare!

 

È la parola con la quale i discepoli si rivolgevano a Gesù. E mentre dicevano questo riconoscevano che da se stessi erano incapaci a pregare: dovevano imparare a pregare. « Imparare a pregare »: è un'espressione che ci sembra contraddittoria o almeno sospetta. Noi diremmo piuttosto: o il nostro cuore sovrabbonda al punto tale che da se stesso comincia a pregare, da provarne gusto, o diversamente non imparerà mai a pregare.

Ma è un errore pericoloso, in verità oggi molto diffuso tra i cristiani, il pensare che l’uomo possa « naturalmente pregare ». Ciò significherebbe confondere il desiderio, la speranza, il sospiro, il pianto, la gioia, tutto ciò di cui il nostro cuore è capace di per se stesso, con la preghiera. Sarebbe un confondere la terra e il cielo, l’uomo e Dio. No, pregare non significa solo aprire il proprio cuore; significa soprattutto trovare la strada che conduce a Dio per dialogare con lui, tanto con il cuore pieno che con il cuore vuoto. Ma nessuno è capace di fare questo con le sue sole forze: per fare questo è necessario Gesù Cristo2.

I discepoli vogliono pregare ma non sanno come farlo. Può essere una grande sofferenza voler parlare a Dio senza poterlo fare, vedersi condannati ad essere muti davanti a Dio, nel dubbio che ogni appello si perda solo nella nostra soggettività, che il cuore e le labbra parlino una lingua sbagliata che Dio non vuole capire. In questa difficile situazione noi andiamo alla ricerca di uomini che conoscano in qualche modo la preghicra e che siano capaci di venirci in aiuto. Se almeno qualcuno, capace di pregare, ci facesse partecipi della sua preghiera, se potessimo fare nostra la sua preghiera, noi saremmo salvati! Certamente coloro che vivono una fede orante possono fare molto per noi su questo punto! Ma anch'essi lo possono fare solo in grazia di Gesù Cristo dal quale essi slessi ricevono l’aiuto, e al quale ci riconducono, se sono veramente maestri di preghiera.

Quand'è che compare in noi la vera preghiera? Quando Gesù Cristo ci unisce alla sua preghiera, quando possiamo fare nostra la sua preghiera, quando ci apre la via verso Dio mediante il suo cammino e ci insegna a pregare, allora noi siamo liberati dal tormento degli uomini che non possono pregare. Ma è proprio questo che Gesù Cristo vuole per noi. Egli vuole pregare con noi, vuole che facciamo nostra la sua preghiera, e che perciò ci sentiamo sicuri e gioiosi che Dio ci ascolta. Noi preghiamo nel modo giusto quando la nostra volontà e tutto il nostro cuore si uniscono alla preghierà del Cristo3. Solo in Gesù Cristo noi possiamo pregare. Solo in questo modo possiamo imparare a pregare. Il bambino impara a parlare perché suo padre gli parla. In questo modo egli impara la lingua di suo padre. Allo stesso modo noi impariamo a parlare a Dio perché Lui ci ha parlato e continua a parlarci: è nel linguaggio del Padre che sta nei cieli che i suoi figli imparano a pariargli. Ripetendo le parole stesse di Dio, noi cominciamo a pregarlo.

______________

2 D. Bonhoeffer, Das Gebetbuch der Bibel, Stuttgart, 1966.

3 D. Bonhoeffer, Das Gebetbuch der Bibel, Stuttgart, 1966.

Nel libro di Barbero Una fede da reinventare, stampato 59 anni fa.