domenica 23 febbraio 2025

Per mandare in frantumi la dogmatica che divinizza l’ebreo Gesù

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Introduzione teologica al Nuovo Testamento, Paideia, Brescia 1992, pagg. 208, lire 32.000.

Un libro che, con estrema competenza, riesce a valorizzare l'ancoraggio storico dell'evento Gesù di Nazareth e, nello stesso tempo, a dare il giusto rilievo all’opera interpretativa e teologica delle comunità primitive.

Ne consiglio vivamente la lettura avvertendo i lettori che si tratta di un volume in cui va posta somma attenzione ad ogni particolare. I cultori del metodo storico-critico troveranno molte “perle preziose” in queste pagine densissime di storia e di teologia.

La dizione “Nuovo Testamento” potrebbe essere più utilmente (e soprattutto più correttamente) cambiata in “Scritture cristiane” per una  precisa motivazione storica, esegetica ed ecumenica che sta prendendo piede tra gli studiosi. Eduard Schweizer non utilizza gli apporti dei metodi linguistici e di psicologia del profondo e questo, in qualche misura, costituisce un limite. Ma i pregi di questo stupendo volume (che pone le premesse per mandare in frantumi l'ottanta per cento della dogmatica cattolica e protestante) fanno dimenticare qualche piccola ombra. La fecondità di questo esegeta ottantenne riempie il cuore di gratitudine a quel Dio che Gesù ha pregato riconoscendolo come suo creatore e suo Padre.

Franco Barbero                                     Viottoli, 1 gennaio 1992