lunedì 24 febbraio 2025

Qualcuno parla chiaro (Adista, 14 ottobre ‘92)

 

ll Vaticano è stato l'unico Stato a riconoscere i “criminali” che hanno realizzato il golpe ad Haiti un anno fa, «l’unico a dare la propria benedizione a delitti che invece avrebbero dovuto essere condannati in nome di Dio, della giustizia e della pace. Che scandalo!» A pronunciare questa dura requisitoria contro la Santa Sede è il presidente haitiano in esilio Jean-Bertrand Aristide, teologo della liberazione, ex salesiono, deposto dal  golpe militare. Davanti all'Assemblea delle Nazioni Unite, Aristide ha accusato la diplomazia vaticana di aver ricaonosciuto il governo golpista, nominando un nunzio apostolico, nella persona di mons. Lorenzo Baldisseri.

Aristicle, che ha invocato l’imposizione di un embargo totale contro l’attuale regime militare, a fronte delle sanzioni blande imposte dall'Organizzazione degli Stati Americani, si è chiesto «quale sarebbe stato l'atteggiamento del Vaticano se gli haitiani fossero stati bianchi» e «quale il comportamento di Wojtyla se invece di haitiani si fosse trattato di palacchi». Wojtyla, ha aggiunto Aristide, ad ottobre sarà a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana che confina con Haiti: «Sarà il buon samaritano o il grande sacerdote?».

Accuse analoghe, anche se più morbide nel tono, sono giunte da Claude Jean François, ministro della sanità durante il governo costituzionale di Aristide, nel corso di un’intervista diffusa il 30 settembre da Radio popolare di Milano. «Il papa è probabilmente male informato», ha affermato, «Forse è dovuto al fatto che i vescovi della Chiesa cattolica di Haiti, in malafede, hanno inviato al Vaticano informazioni che non corispandono alla realtà haitiana. Persino il suo ambasciatore, il nunzio apostolica Baldisseri - spiega - ha affermato che ad Haiti non ci sono problemi e che tutto va bene. L’unico che si batte  per la verità è il vescovo Willy Romélus, che ha mandato un suo rapporto al papa. Ma il Vaticano ha preso delle iniziative deplorevoli. Come fa un'autorità di alto valore morale a tacere davanti a una situazione in cui ci sono 10.000 morti,40.000 rifugiati, centinaia di persone deportate? Un Paese dove le donne sono violentate dai militari, i religiosi torturati ed umiliati? Le forze dell'ordine hanno sparato dentro le chiese, uccidendo civili».

«Si può non essere d'accordo con preti della teologia della liberazione come Aristide - ha affermato Jean-François - ma appoggiare criminali e dittatori perchè non si condividono le idee altrui è un fatto gravissimo. Preferisco credere ad un malinteso».