RIBELLIONE
Aldous HUXLEY*
Tratto da QUALEVITA 2025
Comunità, identità, stabilità: sono queste le parole che ci ripetono fin da bambini, che ci insegnano a scuola, che ci mostrano sui cartelloni pubblicitari. Sono queste le parole che ci fanno sentire parte di qualcosa di più grande, di più importante, di più sicuro. Sono queste le parole che ci danno un senso di appartenenza, di unicità, di equilibrio. Ma casa significano davvero queste parrole? Cosa nascondono dietro la loro apparente semplicità? Cosa ci tolgono in cambio della loro promessa di felicità?
COMUNITÀ: siamo tutti uguali, tutti fratelli, tutti amici. Non esistono conflitti, rivalità, invidie. Non esistono famiglie, legami, affetti. Non esistono scelte, prerenze, passioni. Siamo tutti prodotti in serie, tutti programmati, tutti condizionati. Siamo tutti pezzì di un ingranaggio, tutti servi di un sistema, tutti schiavi di un potere.
IDENTITÀ: siamo tutti diversi, tutti speciali, tutti unici. Non esistono gerarchie, discriminazioni, oppressioni. Non esistono limiti, ostacoli, sfide. Non esistono dubbi, domande, curiosità. Siamo tutti etichettati, tutti classificati, tutti catalogati. Siamo tutti flunzionali, tutti utili, tutti indispensabili.
STABILITÀ: siamo tutti tranquilli, tutti contenti, tutti soddisfatti. Non esistono problemi, crisi, cambiamenti. Non esistono rischi, paure, sofferenze. Non esistono sogni, desideri, aspirazioni. Siamo tutti drogati, tutti divertiti, tutti addormentati. Siamo tutti controllati, tutti manipolati, tutti ingannati.
Questo è il mondo nuovo che ci hanno costruito, che ci hanno imposto, che ci hanno venduto. Un mondo in cui non siamo più esseri umani, ma semplici numeri. Un mondo in cui non abbiamo più una vita, ma una routine. Un mondo in cui non abbiamo più una libertà, ma una schiavitù.
Ma c'è un'altra parola che ci hanno tolto, che ci hanno fatto dimenticare, che ci hanno fatto temere. Una parola che può cambiare tutto, che può rompere le catene, che può risvegliare le coscienze. Una parola che può darci una speranza, una dignità, una rivoluzione. Questa parola è RIBELLIONE.
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* Da “Il mondo nuovo” dello scrittore e filosofo Aldous Huxley. Scritto nel 1932, “Il mondo nuovo” è ambientato in un immaginario Stato totalitario del futuro, nel quale ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è socrificabile a un malinteso mito del progresso.