mercoledì 5 febbraio 2025

 

ANGELO CASATI - 2


Caritas sine veritate

Ho visto un uomo

ero io

venire per strade

di quartieri alti

incrociare la notte

dei denudati della terra,

resti arresi

di umanità depredata

in sacco a pelo

rifugio notturno

fuori dei palazzi

a esibizione di moda.

Ho visto un uomo

ero io

passare

entrare in una casa

e dormire in un letto,

caritas sine veritate.

E rossore sul volto.

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Rito e menzogna

Hanno abbassato i monti,

l'hanno chiamata religione.

Hanno impoverito l'orizzonte,

l'hanno chiamata fede.

Hanno spento i sentimenti,

l'hanno chiamata ascesi.

Hanno svuotato il comandamento,

l'hanno chiamata morale.

Hanno omologato il tutto,

l'hanno chiamata unità.

Hanno zittito le coscienze,

l'hanno chiamata ubbidienza.

Hanno mummificato i riti,

l'hanno chiamata divina liturgia.

Hanno ucciso i profeti,

l’hanno chiamata ortodossia.

Hanno chiuse le porte,

l'hanno chiamata identità.

Hanno respinto le barche,

l'hanno chiamata sicurezza.

Hanno cacciato i giudici,

l'hanno chiamata giustizia.

Hanno succhiato i poveri,

l'hanno chiamato equilibrio.

Hanno deliberato leggi inique,

l'hanno chiamata legalità.

Hanno imbavagliato un parlamento,

l'hanno chiamata efficienza.

Hanno manipolato un popolo,

l’hanno chiamata democrazia.

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Come gradini di corda

Dove mi conduci, Signore?

Gli occhi a inseguirti

in ascensione di monte

su pareti di vetro e di vento.

In desiderio di sconfinare.

Poi giorni e notte

ad accusare distanze

luce e fatica,

la mia

povera misura

di discepolo di pianure.

Sei di schiena in parete,

ma conosco i tuoi occhi,

mi seduce il colore

della misericordia.

La tua risposta

nel vento

è promessa di scala dall’alto,

Ora so che alla fatica

risposta

sono gradini di scala

di canapa.

Le tue parole

di silenzio

come gradini di corda.

A soccorso

di braccia e di sangue.

 

Rocca 15 gennaio 2025