ANGELO CASATI - 2
Caritas sine veritate
Ho visto un uomo
ero io
venire per strade
di quartieri alti
incrociare la notte
dei denudati della terra,
resti arresi
di umanità depredata
in sacco a pelo
rifugio notturno
fuori dei palazzi
a esibizione di moda.
Ho visto un uomo
ero io
passare
entrare in una casa
e dormire in un letto,
caritas sine veritate.
E rossore sul volto.
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Rito e menzogna
Hanno abbassato i monti,
l'hanno chiamata religione.
Hanno impoverito l'orizzonte,
l'hanno chiamata fede.
Hanno spento i sentimenti,
l'hanno chiamata ascesi.
Hanno svuotato il comandamento,
l'hanno chiamata morale.
Hanno omologato il tutto,
l'hanno chiamata unità.
Hanno zittito le coscienze,
l'hanno chiamata ubbidienza.
Hanno mummificato i riti,
l'hanno chiamata divina liturgia.
Hanno ucciso i profeti,
l’hanno chiamata ortodossia.
Hanno chiuse le porte,
l'hanno chiamata identità.
Hanno respinto le barche,
l'hanno chiamata sicurezza.
Hanno cacciato i giudici,
l'hanno chiamata giustizia.
Hanno succhiato i poveri,
l'hanno chiamato equilibrio.
Hanno deliberato leggi inique,
l'hanno chiamata legalità.
Hanno imbavagliato un parlamento,
l'hanno chiamata efficienza.
Hanno manipolato un popolo,
l’hanno chiamata democrazia.
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Come gradini di corda
Dove mi conduci, Signore?
Gli occhi a inseguirti
in ascensione di monte
su pareti di vetro e di vento.
In desiderio di sconfinare.
Poi giorni e notte
ad accusare distanze
luce e fatica,
la mia
povera misura
di discepolo di pianure.
Sei di schiena in parete,
ma conosco i tuoi occhi,
mi seduce il colore
della misericordia.
La tua risposta
nel vento
è promessa di scala dall’alto,
Ora so che alla fatica
risposta
sono gradini di scala
di canapa.
Le tue parole
di silenzio
come gradini di corda.
A soccorso
di braccia e di sangue.
Rocca 15 gennaio 2025