sabato 22 marzo 2025

ARMIDO RIZZI, Oltre l’erba voglio, Cittadella Editrice, Assisi 2003, pagg. 256, € 14,50.

 

L'erba voglio è il giardino dei nostri desideri che presumono di poter diventare realtà. Nostri vuol dire di noi individui d'Occidente: d’Europa e d’America (del Nord), di destra e di sinistra.

A dare oggi a questi desideri una pretesa e una forza inedite sono diversi fattori: i miracoli della scienza-tecnologia, capace di produrre beni che li soddisfano come mai nel passato; la liberazione da divieti e obblighi fino a ieri considerati sacri e oggi sviliti in tabù; la promozione a diritti da rivendicare in forma indiscriminata. E' questa la “mutazione antropologica” di cui qualcuno - per esempio Pasolini - aveva riconosciuto i sintomi già negli anni ‘70 e che da allora è andata rapidamente affermandosi e dilagando.

C'è chi si illude di poter riscrivere l’etica come coltura è cultura di questo individualismo consumistico e narcisistico; ma a negarne la possibilità è insieme la sofferenza oggettiva che esso genera, di riflesso, nel mondo dei poveri e la sofferenza soggettiva che genera, come ricaduta, nello stesso mondo dei sazi. A disegnare questo panorama è dedicata la prima parte del libro che il lettore ha tra le mani.

La seconda parte tenta di ritrovare, in sintonia con le istanze più autentiche delle tradizioni e delle sapienze, un umanesimo dove il vettore portante sia la relazione etica con gli altri, attorno a cui ridefinire doveri e diritti, responsabilità e libertà, obbligazione e gratuità, individuo e comunità, amore e felicità.

Un’etica che riconosca la sovranità del bene nella sua forza vincolante, spodestando la sovranità dei desideri nella loro scaltrezza seducente. Con una duplice incursione finale: da un lato nei rapporti tra etica e politica nella configurazione di uno Stato democratico e pluralista; dall’altra in quelli tra fede e laicità, oltre il rispettivo confessionalismo.

Il sottotitolo del libro esprime il cammino impegnativo e liberante “Dal narcisismo postmoderno al soggetto responsabile” che l’Autore ci propone. Si tratta di pagine limpide e complesse, scritte con singolare competenza, in dialogo rispettoso e serrato con le varie correnti del pensiero moderno e contemporaneo. Tra antropologia, filosofie, politica, ideologie e teologie Armido Rizzi ci guida ad una profonda esplorazione del presente, che non può fermarsi ad una “attenta visita” al paesaggio culturale di cui siamo parte.

La lettura di queste pagine “nutrienti” e profetico-sapienziali esige un impegno non indifferente, ma non è fatica sprecata.

Qui sta o cade l’esperienza di fede: o l’autocentramento o il dono della relazione creaturale.

Franco Barbero, 2001