Funerale di Luisella - 20 marzo
Provo un certo disagio costante
Non è finito un sinodo che ne inizia un altro. In questi mesi abbiamo visto le porpore cardinalizie volare in tutto il mondo.
Non è finito un raduno europeo o mondiale e le parole fioccano a milioni senza spostare avanti di un millimetro i problemi legati a scuola, sanità, lavoro, diritti dei più deboli e degli stranieri.
Troppe parole nella chiesa e nel parlamento.
Se le parole indicassero problemi e proposte concrete sarebbero davvero benvenute e necessarie per dare contenuto e visibilità a progetti sociali e non militari.
Ieri ho partecipato ai funerali in parrocchia di una cara sorella e amica, Luisella. Mai le parole colgono la verità umana e la vita evangelica di quella persona. Vince la monotonia del linguaggio liturgico e l'elogio funebre. Ma le parole che Luisella Tibaldero vivente mi diceva per la strada erano dolci, coraggiose, anche critiche su chiesa e politica.
Tanti maledicono che comanda Israele e fa uccidere milioni di persone. Governa tuttora e vuole la sterminio dei palestinesi e nessuno degli esperti ha trovato il coraggio di uccidere un Netanyahu assassino, una vera opera buona. Si continua a piangere i morti che lui fa diventare tali, ma quell'opera buona di ucciderlo (come molti teologi dissero) non avviene e la strage continua e noi a pregare Dio per la pace nel mondo facciamo un'opera buona, ma si vuole pure chi faccia l'opera buona di uccidere o incarcerare questi assassini.
Io fossi capace, ne avessi gli strumenti, con tutte le accortezze del caso, mi sentirei in pieno accordo con quei teologi seri e che hanno definito un'opera buona la uccisione del tiranno. Questo è Netanyahu. Uno per tremilioni.
Chi è un vero uomo che cerca la volontà di Dio non si fermerebbe di fronte a questa opera buona.
È il buonismo cristiano, non la bontà, che ha fermato troppe mani; è il buonismo ebraico, di altre religioni e culture che sopporta tutti i mali e gli assassini dei poveri e non si stupisce più di tanto dei tanti Erode che sono assassini.
Chi ha coraggio e fede, come ci hanno insegnato Gesù e i profeti biblici ebraici agisca di conseguenza in modalità attente e ben preparate. Lo dico prima di tutto a me stesso
Franco Barbero, 20 marzo 25